giovedì 27 giugno 2013

The Last of Us

Nonostante negli anni abbia giocato a titoli molto meritevoli è tanto che non scrivo di videogiochi, ma questa volta è diverso, questa volta non ne posso fare a meno.
Straordinario, emozionante, coinvolgente, sono le prime parole che mi vengono in mente quando penso a The Last of Us, il nuovo lavoro dello studio Naughty Dog in esclusiva per Playstation 3.

Gli autori di Uncharted sono riusciti a superarsi, ebbene si, hanno creato qualcosa che resterà negli annali dei videogiochi e che ha saputo emozionare anche una vecchia volpe videoludica come me.

Ma andiamo con ordine: The Last of Us, ha avuto una lunga gestazione, almeno 2 anni, in cui si sono avvicendate idee, sono cambiati vari fattori, sono state limate parti, personaggi, tutto, in modo da realizzare il gioco migliore possibile, o meglio, ciò che è stato possibile fare con un hardware per molti morto tecnicamente, visto l'imminente arrivo di Playstation 4. Eppure, eppure ragazzi, ad avercene di console così "vecchie", se questi sono i risultati con 512 mega di ram, non riesco a immaginare cosa vedremo con gli 8 giga della next gen.

Ma qui si va oltre la mera potenza bruta della grafica pompata, che c'è eh, qui c'è una storia, una costruzione, idee.
Il plot è tutt'altro che originale, prende spunto da vari media, da Io sono leggenda, a The Walking Dead. Un virus proveniente da un fungo trasforma le persone in sorta di zombie, con varie fasi, la più acuta, è la più letale, per fortuna non permette alle creature di vedere.
Dopo un primo momento di smarrimento l'umanità si è suddivisa in ribelli, e in un corpo speciale denominato "Luci" (Lucciole in originale), gli unici, apparentemente, che vogliono mantenere l'ordine in tutto il caos creatosi.
In un mondo alla deriva, dove la violenza la fa la padrona, dove non esistono più ideali, dove tutto è morto, regolato dalla brutalità, troviamo Joel, un uomo con un passato tormentato, un mercenario, unito dal destino da Ellie, una quattordicenne con un grande segreto, forse l'unica salvezza dell'umanità.


La natura è l'unica cosa che riesce sempre a prevalere anche nelle situazioni più disperate, anche in un mondo alla rovina, post apocalittico. Infatti vediamo spesso vegetazioni sconfinate, boschi, palazzi in rovina con piante che ne lambiscono le strutture. Tutto deve tornare alla sua legittima proprietaria, la terra non ci è data che in prestito. Quasi da contraltare alla rudezza degli eventi, capita spesso di trovare dei tramonti stupendi, paesaggi evocativi, animali che ci aiutano i protagonisti a ritrovare il senso delle cose.

La cosa più bella di questo titolo è che non sembra di parlare di un videogioco, i personaggi paiono vivi, hanno un evoluzione, i loro rapporti cambiano, maturano, a volte spiazzano, ma rimangono sempre coerenti con le loro nature. The Last of Us, si svolge nell'arco di un anno, un anno in cui vedremo molte cose e ci sentiremo coinvolti in una storia, storia di un certo spessore e con un finale che lascia il giocatore quasi incredulo. Perché c'é da dirlo, nonostante la lunghezza del titolo, che finisce sicuramente al momento giusto, a me personalmente è arrivato un senso di vuoto, quasi come se quei personaggi mi mancassero, subito dopo i titolo di coda volevo rituffarmi nella magia di questo titolo.

Parliamo un po' del gameplay. Dimenticatevi le munizioni infinite dei vari titoli action, qui va tutto dosato, soprattutto se iniziate a livello difficile come me; stiamo parlando di un game con impronta survival, dove potremo affrontare sempre le situazioni in modo diverso, dove viene premiata la riflessione, a volte la fuga, e dove i novelli Rambo durano veramente poco. Inizialmente Ellie non ci aiuta più di tanto, ogni tanto distrae gli avversari, ma  andando avanti nel gioco interverrà sempre più in aiuto del giocatore.
Ho letto varie critiche alla scelta dei "Cagnacci" di rendere i nostri comprimari invisibili ai nemici, individuabili solo in date situazioni, bé, personalmente trovo sia stata una scelta molto azzeccata, giocare concentrati e farsi scoprire dai nemici per colpa dei partner di gioco sarebbe stato parecchio frustrante!



Questo gioco è violento, molto, non fa sconti, sia a livello di trama, che a livello di azioni. La sopravvivenza a ogni costo tira fuori il lato animale, il lato peggiore dell'animo umano. La violenza non è quasi mai gratuita, ma ti arriva spesso diretta, come un pugno nello stomaco. Anche le dinamiche trattate sono estremamente mature.
In sede di localizzazione ho notato alcuni errori nella traduzione tra l'originale e l'Italiano, ma devo dire che l'acting nostrano è davvero ottimo, un doppiaggio sentito, crudo, reale, tra i migliori mai sentiti in un'opera videoludica. Segnalo in particolare Lorenzo Scattorin nei panni di Joel, veramente molto bravo, ma ottimo quasi tutto il cast, anche Gea Riva nei panni di Ellie mi è piaciuta molto (al suo debutto in ambito videoludico). Certo poi l'originale rimane sempre più immersivo, ma possiamo essere più che soddisfatti del lavoro svolto.

Vogliamo parlare delle musiche? Opera di un certo Gustavo Santaolalla, già autore della colonna sonora di film come 21 grammi, e I segreti di Brokeback Mountain per cui ha vinto un Oscar, qui alla sua prima incursione nel mondo dei videogiochi. Questo avvicendarsi tra cinema e videogames ci fa capire l'estrema cura riposta nel titolo. Un gioco che ti entra dentro, che è come un viaggio, un bellissimo viaggio, in cui alla fine si sentirà sempre un vuoto, una mancanza, nonostante l'esperienza ci abbia appagato.

Il modo in cui recitano i personaggi, le situazioni, l'evolversi della storia, è qualcosa di inedito nel panorama videoludico, qualcosa che è destinato a lasciare il segno. Lo stato dell'arte nella cura dei dettagli, le mappe mediamente grandi (soprattutto rispetto a Uncharted), fanno di questo gioco un vero e proprio must. Onore quindi ai Naughty Dog per aver creato un titolo che rischia di diventare un punto di riferimento per tutta l'industria dell'intrattenimento.
Consiglio caldissimamente a tutti i possessori di Playstation 3 di comprare The Last of Us, un gioco che da solo vale la console, vale la passione di videogiocare.

Piccola nota curiosa di questi giorni: l'attrice Ellen Page si è rivista digitalizzata nei panni di Ellie, invero la somiglianza è molto marcata, e non ha molto gradito, anche perché il suo viso lo vedremo presto nella nuova opera di Quantic Dream, Beyond two souls,  altra esclusiva PS3.



0 commenti:

Posta un commento