sabato 29 luglio 2023

Pensieri sparsi su Barbie

 



Barbie verrà probabilmente ricordato come il fenomeno dell’estate 2023, eppure raramente ho visto un’opera tanto divisiva. Sui social, già prima che uscisse il film, leggo tantissime persone che si dicono fiere di non vedere certa spazzatura, che è puro trash, una roba per sottosviluppati.

Per non parlare di quelli che dicono di amare il cinema ma che non andranno a vedere Barbie a prescindere perché è solo una mera operazione commerciale. Ho una notizia per voi, le major non sono onlus, quasi tutti i film sono fatti per staccare biglietti e viviamo in un momento storico di grossa crisi del settore, il fatto che tanta gente stia andando al cinema per vedere questo film ci dovrebbe solo che fare piacere, o preferiamo masturbarci davanti alle nostre pellicole preferite in sale buie e solitarie destinate a sparire nel tempo? 

Barbie, è un film molto intelligente e ben fatto. La regista Greta Gerwing ha confezionato una tempesta perfetta sia negli intenti che nel risultato. Un film che diverte, che gioca sugli stereotipi, che ribalta continuamente ruoli e situazioni. Apparentemente pensato per un pubblico giovane in realtà si adatta all’intelligenza dello spettatore. Ecco, e qui mi duole dirlo, la regista ha sovrastimato l’intelligenza del pubblico medio. Chi non sa cogliere le provocazioni di cui è intrisa la storia e vede solo i Ken come zerbini dimostra di non averci capito molto. La messa in scena è volutamente esagerata in tutto.

La trama parte da Barbie stereotipo, Margot Robbie (qui anche produttrice del film), perfetta creatura di Barbieland, un luogo dove le donne ricoprono i ruoli più importanti della società mentre gli uomini, i Ken, se ne stanno in spiaggia aspettando un cenno dalle loro Barbie sempre prese tra feste e autocelebrazioni. La svolta si ha quando Barbie stereotipo si accorge che qualcosa inizia a non andare nella sua routine perfetta, decide così di andare nel mondo reale accompagnata da Ken, un grande Ryan Gosling, per cercare di ristabilire le file della sua vita. 

Una sorta di fiaba plasticosa, un po’ Pinocchio, un po’ musical, un po’ femminismo, umorismo ed  emancipazione. Barbie, intendiamoci, non è un film perfetto, non ha nemmeno la pretesa di esserlo. 


Gioca e lo fa bene, sfotte il machismo, sfotte noi uomini e tutte le nostre idiozie, le disuguaglianze, ci sto, infondo non risparmia manco le donne e il loro bisogno di protezione e perfezione. Ho adorato le citazioni a Kubrick, l’atmosfera colorata e pop, l’umorismo continuo, i momenti di riflessione. Ma più di tutto mi ha colpito la parte finale, quel balletto struggente sulle note di “I’m Just Ken” con un Ryan Gosling in stato di grazia. Mannaggia quella canzone mi è entrata in testa e pare non volerne uscire più

Non sono totalmente convinto del finale, forse troppo Collidiano, d’altro canto la pellicola cerca anche di spiazzare un po’ lo spettatore e lo capisco. Ognuno di noi è semplicemente in cerca della sua dimensione in questo viaggio che chiamiamo vita, giusto? Così l’ho inteso io.

Ma perché questo film sta facendo arricciare così tante labbra ancora non mi è totalmente chiaro. È rosa? Parla di una bambola? Mette gli uomini in secondo piano. La Mattel ci vuole rubare la vita? Oddio, che scandalo, bravi, bravi maschi alpha, dimostrate che voi siete diversi, che vi lavate con la benzina e che non siete pecore che corrono al cinema solo perché un film sta piacendo a tanti, se piace a tanti sarà sicuramente una boiata perché a voi non la si fa mica eh. Naaaaaaaa, voi siete delle volpi. Mi raccomando, continuiamo a giudicare roba senza averla manco vista che andiamo avanti bene. Continuiamo a guardare senza capire o contestualizzare.

Ah, aggiungo una roba che non mi è piaciuta, il doppiaggio italiano è ottimo e apprezzo la decisione di non doppiare le canzoni, ma Pino Insegno, oddio solo a me ha stancato? 

Per il resto finisco dicendo solo una cosa: W Barbie, lunga vita al cinema!