venerdì 26 ottobre 2018

A Star Is Born




A Star is Born, è l'opera prima come regista di Bradley Cooper, che vede il suo esordio come attrice nientemeno che Lady Gaga.


Prima di tutto stiamo parlando di un remake, per la precisione del film È nata una stella, pellicola che purtroppo non ho ancora avuto modo di vedere.
Cooper ha quindi scelto la via facile come prima regia? No, direi di no. Prima di tutto perché si è scelto il ruolo del cantantante rock, ha infatti preso lezioni da Eddie Vedder dei Pearl Jam, (e si vede), poi si è affiancato un'artista molto amata ma neofita come attrice. Quindi abbiamo, un attore prestato al canto, e una musicista prestata alla recitazione.
Bello no?

Ok, date le premesse, questo film poteva essere una tavanata di dimensioni bibliche, e invece, invece no! La storia certo non brilla per originalità, il solito clichè della rock star data all'autodistruzione che trova la sua musa in un locale a caso, se la porta sul palco e la fa diventare la diva diddio. Circa il succo è questo, ma il tutto è stato davvero ben confezionato.
Prima tutto abbiamo ottima musica, la ost è molto coinvolgente, e la scelta di sottotitolare tutte le canzoni l'ho trovata davvero azzeccata. Cooper si rivela un cantante credibile, affascinante e carismatico. Gaga, un'anima in cerca della sua dimensione, del suo riscatto.
Entrambi paiono come due treni in corsa, ognuno verso il proprio destino.
L'unica cosa che non ho totalmente apprezzato è lo sviluppo del personaggio di Bradley Cooper (Jackson Maine), un po' debole, sicuramente ispirato a gente tipo Chris Cornell, ma quanto avrei gradito una vena un poco meno decadente, un ritratto meno stereotipato della rock star bella e dannata. Per assurdo ha una maturazione più strutturata la sua controparte femminile: Lady Gaga.

 Una rivelazione come attrice, regge praticamente l'intero film sulle sue spalle, però mi è parso che interpretasse un po' sé stessa, sarebbe da rivedere in un ruolo meno cucito addosso alle sue capacità, quindi ancora presto per dire se sia davvero "nata una stella", nel campo cinematografico si intende.
Il resto del cast mi è piaciuto, in particolare un attore che ricordo con molto affetto nel cult Dietro la maschera, mi riferisco a Sam Elliott, mi ha fatto davvero piacere rivederlo sullo schermo.

Quindi, concludendo, questo è un ottimo film, forse un po' lento in alcune parti che andavano un po' snellite, ma nel complesso un esperimento riuscito. Toccante, coinvolgente, divertente in alcuni frangenti, con quel finale che, anche se piuttosto telefonato, ti rimane dentro per un bel po'.

Bravo Bradley, aspettiamo la tua opera seconda, nel frattempo ascoltatevi pure l'ost di A Star is Born che spacca veramente.

Alla prossima guys!