Arrivato il 28 settembre nelle sale di tutto il mondo, Michael Jackson's This Is It è un fim documentario che raccoglie una selezione delle prove dei concerti che si sarebbero dovuti svolgere all'arena 02 in quel di Londra, concerti mai avvenuti per la scomparsa di MJ il 25 giugno scorso.
Non è facile per me parlare di questo film in modo obiettivo ma ci voglio provare.
La struttura è quella di un concerto, una breve introduzione scritta fa da prologo alle selezioni dei ballerini che spiegano quanto sia importante per loro lavorare per Michael, un traguardo invidiabile per qualsiasi artista.
Si prosegue con le canzoni che avrebbero formato il concerto, quasi tutte cantate live, mostrano un Jackson particolarmente ispirato vocalmente, ma anche molto magro, forse This is it era uno sforzo troppo grande, ma nonostante questo l'artista con la sua magia riesce a trascinare e a coinvolgere come sempre. Interessantissime le rivisitazioni di classici come Thriller, con tanto di video 3D, e Smooth Criminal, con un video ambientato negli anni '40 che vede Jackson alle prese con Gilda e un geloso Humphrey Bogart.
Le coreografie cercano di reinventarsi, e le scenografie sono qualcosa di superbo, sicuramente questo This is it sarebbe stato qualcosa di spettacolare, concerti che sarebbero entrati nella storia.
Michael nel film appare molto presente a sè stesso, molto deciso, mai rude con le persone intorno, una persona che sa quello che vuole con una visione dello spettacolo ben precisa, un perfezionista come pochi che conosce perfettamente le sue canzoni e vuole che chi lavora con lui dia il meglio in ogni sfumatura.
Per tutto il film ho avuto un nodo alla gola, è difficile rendersi conto che quell'uomo prodigioso che incanta sul palco non ci sia più, il finale in particolare è veramente toccante, e vi consiglio caldamente di non alzarvi dalla sala dopo i titoli di coda.
La regia di Kenny Ortega è piuttosto buona, anche se non ho gradito sempre i neri tra una parte e l'altra delle esibizioni, la pellicola è un giusto tributo artistico a Michael Jackson e a quello che doveva essere e purtroppo non sarà mai. Certo è anche un bel lavoro di marketing e sfrutta l'onda emotiva provocata dalla morte del cantante, sino all'ultimo sono stato indeciso se vederlo al cinema o meno, ma poi ho pensato che fosse giusto rendergli omaggio per l'ultima volta, che questo film riporta finalmente MJ al mondo per l'artista che è sempre stato, e non per il mostro dipinto dai tabloid in questi anni.
Il messaggio d'amore di pace che Michael porta nel film, per molte persone potrà apparie stucchevole, finto, ma se ci fossero più persone che hanno a cuore il destino del mondo, sono sicuro che vivremmo in un posto molto migliore.
Consiglio la visione soprattutto se siete amanti della musica del cantante, ma anche i fans dell'arte in generale possono essere coinvolti da un'artista che ha fatto la storia della musica.
Non è facile per me parlare di questo film in modo obiettivo ma ci voglio provare.
La struttura è quella di un concerto, una breve introduzione scritta fa da prologo alle selezioni dei ballerini che spiegano quanto sia importante per loro lavorare per Michael, un traguardo invidiabile per qualsiasi artista.
Si prosegue con le canzoni che avrebbero formato il concerto, quasi tutte cantate live, mostrano un Jackson particolarmente ispirato vocalmente, ma anche molto magro, forse This is it era uno sforzo troppo grande, ma nonostante questo l'artista con la sua magia riesce a trascinare e a coinvolgere come sempre. Interessantissime le rivisitazioni di classici come Thriller, con tanto di video 3D, e Smooth Criminal, con un video ambientato negli anni '40 che vede Jackson alle prese con Gilda e un geloso Humphrey Bogart.
Le coreografie cercano di reinventarsi, e le scenografie sono qualcosa di superbo, sicuramente questo This is it sarebbe stato qualcosa di spettacolare, concerti che sarebbero entrati nella storia.
Michael nel film appare molto presente a sè stesso, molto deciso, mai rude con le persone intorno, una persona che sa quello che vuole con una visione dello spettacolo ben precisa, un perfezionista come pochi che conosce perfettamente le sue canzoni e vuole che chi lavora con lui dia il meglio in ogni sfumatura.
Per tutto il film ho avuto un nodo alla gola, è difficile rendersi conto che quell'uomo prodigioso che incanta sul palco non ci sia più, il finale in particolare è veramente toccante, e vi consiglio caldamente di non alzarvi dalla sala dopo i titoli di coda.
La regia di Kenny Ortega è piuttosto buona, anche se non ho gradito sempre i neri tra una parte e l'altra delle esibizioni, la pellicola è un giusto tributo artistico a Michael Jackson e a quello che doveva essere e purtroppo non sarà mai. Certo è anche un bel lavoro di marketing e sfrutta l'onda emotiva provocata dalla morte del cantante, sino all'ultimo sono stato indeciso se vederlo al cinema o meno, ma poi ho pensato che fosse giusto rendergli omaggio per l'ultima volta, che questo film riporta finalmente MJ al mondo per l'artista che è sempre stato, e non per il mostro dipinto dai tabloid in questi anni.
Il messaggio d'amore di pace che Michael porta nel film, per molte persone potrà apparie stucchevole, finto, ma se ci fossero più persone che hanno a cuore il destino del mondo, sono sicuro che vivremmo in un posto molto migliore.
Consiglio la visione soprattutto se siete amanti della musica del cantante, ma anche i fans dell'arte in generale possono essere coinvolti da un'artista che ha fatto la storia della musica.
concordo in ogni singola parola piccio...
RispondiEliminaho provato tanto nervoso, tanta rabbia ma mi sono anche senitta coinvolgere e, per qualche istante soltanto, mi sono sentita bene nel vederlo di nuovo ballare e nel sentirlo cantare...
aevva la voce più dolce del mondo, in speechless ha scavato fino in fondo, nella parte più profonda del mio cuore, dove nemmeno lui stesso c'era ancora arrivato....
in man in the mirror ho aperto le dighe....ho amato michael grazie a quella canzone, non mi dimenticherò mai del dolore, della rabbia e del senso di insoddisfazione e di vuoto che ho provato quando, partite le prime note, ho realizzato il tutto, ancora una volta....
ancora e ancora e ancora....
Non lo andrò a vedere perchè non sono mai stata una grande fan di Jackson...però preferisco ricordarlo e renderlo immortale semplicemente ascoltando le sue canzoni più belle....
RispondiEliminaBetta
A me This is it è piaciuto. Lo scrivo da fan distratto di Michael Jackson: tante canzoni, le coreografie, qualche parola .... sarebbe stato un bel "making of" o un extra di qualche dvd, ma come omaggio al grande Jackson può andare ancora bene. Meglio comunque di tanti altri omaggi "disinteressati" a cui stiamo assistendo in questi tempi ...
RispondiEliminaCiao, Ale