giovedì 24 gennaio 2013

L'arresto di Fabrizio Corona



Fabrizio Corona, definito da molti il "fotografo (?) dei vip", è stato finalmente arrestato dopo 4 giorni di latitanza.
La cosa che mi ha fatto più riflettere in questi giorni è il numero di innocentisti che lo difendono.
In qualsiasi altro paese civile uno come Corona sarebbe durato quanto un gatto in tangenziale, ma da noi no, anni di Berlusconismo, di permissivismo hanno fatto grandi danni alla nostra società, poi non stupiamoci se da sempre all'estero ci dicono: Italia = Mafia.

La parola che ho letto più spesso tra i sostenitori di Corona è: "ci sono gli stupratori e gli assassini liberi, Fabrizio non ha ucciso nessuno". Bene, a parte che non c'è bisogno di essere degli omicidi per essere in carcere, altrimenti dovremmo lasciare a casa la maggior parte dei detenuti, c'è da sottolineare che non stiamo parlando di Don Matteo, ma di una persona che ha reiterato più e più volte i suoi reati, in questo caso l'estorsione, che non importa sia nei confronti di VIP, sempre a danni di persone è, senza contare tutti gli altri crimini commessi dal soggetto in questione, dalla bancarotta fraudolenta, all'evasione fiscale, al pestaggio di un vigile, allo smerciamento di soldi falsi ecc ecc.
Un uomo che per anni è stato il simbolo di un certo tipo di vita, fuori dalle regole, fuori dalla moralità, dove tutto dev'essere spettacolarizzato, dove tutto è denaro, notizia, SCOOP!

Nonostante questo, molti difendono Corona, e addirittura la sua fan page FB ha raddoppiato i "mi piace" in pochi giorni. Apparentemente nemmeno la sua ridicola latitanza è riuscita a scalfirne la popolarità. Ma perché tutto questo? La gente pensa forse di vivere in una fiction dove la moralità è una cosa opinabile? Agogna quel tipo di vita? Mi sa proprio di sì!
Al di là del fatto che molte persone parlano senza conoscere i fatti, molte altre, soprattutto le donne, lo difendono perché è un "bel ragazzo", il "bello e dannato", e aggiungo che sotto tutto questo c'è un mal celato disagio, un rifiuto verso una società fatta di politici corrotti e mafiosi al governo, dove l'onestà, diciamocelo, paga sino a un certo punto.
Non a caso Corona dice spesso:"sono il figlio di questa società". Quindi per assurdo il personaggio rappresenta una fetta del paese che si riconosce nell'antieroe, nell'uomo che sfida la legge, nel bad boy che la fa sempre franca, nella simpatica canaglia dongiovanni che finisce ammanettato per colpa del GPS di una Cinquecento.

Trovo tutto questo degrado piuttosto allarmante, cosa vogliamo lasciare ai nostri figli mi domando? Un coatto che all'arresto si preoccupa della sua immagina da micio macho ("non ho pianto") oppure delle persone oneste? Dove sono i Borsellino i Falcone? Uccisi da un'Italia sempre più marcia dove essere onesti è stupido, dove vince sempre il più furbo?
Spero davvero che l'arresto di Corona possa essere il segno che la giustizia può funzionare, che l'Italia può diventare un paese migliore, che essere onesti paga, alla faccia di chi ci vuole marci, marci dentro.

Concludo augurando a Fabrizio Corona di riflettere molto sul suo operato evitando di vittimizzare dicendo che c'è chi fa peggio di lui, di cambiare il suo stile di vita da Scarface de noantri e di pensare a suo figlio e ai suoi guai invece di minacciare querele a destra e manca come se fossero caramelle.

venerdì 4 gennaio 2013

Shingo Araki 1939 - 2011 Hitomi to Tamashii









Ho sempre avuto una grandissima ammirazione per il maestro Shingo Araki (荒木 伸吾). Uno dei miei più grandi sogni è sempre stato quello di incontrarlo. Purtroppo il 1 dicembre del 2011 questo incredibile artista ci ha lasciati lasciando una gran vuoto nei cuori di tutti gli amanti dell'animazione Giapponese.

Mi sono sempre domandato come mai non fosse presente sul mercato un art book dedicato alle opere del sensei Araki, ed ecco che proprio ora questa mia sete è stata saziata. Infatti, tra novembre e dicembre scorso, il figlio di Shingo, Shinji, ha tributato il padre con una mostra in suo onore, eccovi la locandina:



Dalla meravigliosa mostra è stato tratto il libro di cui voglio parlarvi che mi è arrivato proprio oggi fresco fresco dal Giappone:


Il book si presenta benissimo, molto pesante, con copertina cartonata, 380 pagine di pura goduria per gli occhi. Ripercorre quasi tutta la carriera del maestro Araki, dai suoi esordi come fumettista, ai suoi lavori in animazione, sino alla suo manga Sourire d'Enfance. Tra le sue opere più famose presenti nel libro ci sono: Kimba, il leone bianco, Tommy, la stella dei Giants, Rocky Joe, Babil Junior, Ufo Robot Goldrake, Lady OscarI cavalieri dello zodiaco.
Stranamente mancano lavori come Kiss me LiciaMemole, Occhi di gatto.
Mi pare di aver capito che il volume sia stato coprodotto dai francesi, infatti viene dedicato molto spazio a Ulisse 31, e le poche parti di testo sono tradotte proprio in quella lingua. C'è da dire che Araki in Francia è piuttosto famoso ed è uno dei pochi paesi extra Giappone dove il sensei ha partecipato a convention.

L'art book è una vera chicca per tutti gli amanti degli Anime, e i fan di Shingo Araki non possono lasciarselo scappare. Offre un importante retrospettiva di un grandissimo disegnatore, che nonostante amasse definirsi un "fumettista fallito", ha lasciato un'impronta indelebile nell'animazione Giapponese.
Se volete sapere dove potete acquistare il libro andate direttamente a questo link: http://www.cdjapan.co.jp/detailview.html?KEY=NEOBK-1387745

Vi lascio con una carrellata di immagini prese dal book, buona visione:



 






lunedì 24 dicembre 2012

Buone feste!

Le festività sono un occasione importante per stare con i propri cari, per riflettere, per cercare di essere sereni. Purtroppo ci sono situazioni in cui è difficile essere positivi, soprattutto in questo contesto storico, così buio e con tante famiglie in seria difficoltà.

Spero davvero che il nuovo anno possa portare un vento di cambiamento in questo paese, che si impari a valorizzare le forze lavoro che abbiamo, e che i vari pagliacci della politica possano lasciare spazio a forze nuove, a persone con voglia di migliorare l'Italia.

Il mio pensiero va in particolare alle persone che stanno soffrendo, che versano in condizioni di difficoltà, alle persone sole. Bisogna tenere viva la speranza e pensare che il futuro non è ancora stato scritto.

Come sono solito fare vi lascio con un piccolo "regalo". Eccovi quindi un episodio della meravigliosa serie di Lamù a sfondo Natalizio:





sabato 24 novembre 2012

Un anno senza mamma



"La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione." Hermann Hesse


Cara mamma, è già passato un anno da quando te ne sei andata... per un figlio è veramente difficile affrontare certi momenti, tra i più ardui della vita. Spesso ti dicevo di curarti, di pensare al futuro, tu sembravi avere la consapevolezza di non avere molto tempo davanti. Questa vita ti ha dato tante cose, purtroppo molte brutte, tante incomprensioni e tanta solitudine. Non era sempre facile capirti, a volte eri persa in un buio troppo denso per essere scrutato, e non posso dire di aver sempre avuto la mamma dei miei sogni, ma eri la mia mamma, e nonostante tutto non ti avrei cambiata con nessuna.

Mi hai insegnato a dare prima ancora che a ricevere, mi hai insegnato a essere umile, ad accogliere nella tua casa le persone come se fossero sempre i benvenuti. Mi dicevi spesso che nessuna donna mi avrebbe mai amato come te e avevi ovviamente ragione; con tutte le attenzioni e l'amore che hai cercato di avere per me, per i tuoi figli, non passava giorno che non ti preoccupassi, ero il centro della tua vita, eri fiera di me, e di questo ti sarò sempre infinitamente grato. Purtroppo abbiamo visto tanti momenti brutti insieme, la tua malattia è stata qualcosa di così doloroso e ingiusto, ma anche in quei momenti sei riuscita a dimostrarmi il tuo amore e questo non lo potrò mai dimenticare.
Da una parte spero che tu non abbia il potere di vedere ciò che è accaduto dopo la tua morte, tutte le difficoltà che ancora non sono state superate come avresti certamente voluto. Però mamma sento la tua presenza, sento il tuo amore, e sono contento di questo.
Spero che nonostante tutto che ora tu sia in pace con Papà, almeno è ciò che dentro il mio cuore spero più di tutto. Spero che tu sia fiera di ciò che ho fatto, di ciò che sto facendo; sto cercando di fare tutto nel meglio delle mie possibilità, tutto ciò che posso... anche se spesso purtroppo non basta mai...
Sarai sempre una parte indelebile del mio cuore, di me, niente ci potrà mai separare, nemmeno la morte mamma.


Ti voglio tanto bene.

Tuo figlio Moreno

venerdì 26 ottobre 2012

Claire - Fallen Angel



Da pochi poco tempo è uscito su Itunes l'EP di Claire, Fallen Angel.
Una giovane ragazza con una voce molto melodiosa che ha un sogno: diventare una cantante. Essendo mia amica ho pensato di farle una piccola intervista, spero possa piacervi e aiutarvi ad avvicinarvi alla sua musica.


Clara, o meglio Claire, ti va di presentarti?
Ma certo che mi va:  mi chiamo Clara, ho 27 anni, vivo in provincia di Pavia e nutro un amore incommensurabile per tutto ciò che si possa definire musica, dalle sigle dei cartoni animati, a Chopin. :)
Ho scelto Claire (che è semplicemente la traduzione francese/inglese del mio nome) come nome d'arte, perché il mio papà mi ha sempre chiamata in questo modo, sin da quando ero piccolissima... aveva ideato una canzoncina apposta per me, già prima che nascessi, dove mi chiamava così. Da quando lui non c'è più, ufficializzare questo nome era il minimo che potessi fare, specialmente perché lui è stato il mio primo vero fan... ha sempre appoggiato molto la mia dedizione per la musica.

Quali sono le tue fonti d'ispirazione musicali?
Gli stili che mi affascinano di più sono sempre stati il rock (melodico, ma anche punk-rock) ed il pop (evito di menzionare i singoli artisti, perchè sono un'infinità), ma ascolto un po' di tutto: da Celine Dion ai Metallica, artisti del passato e del presente, senza badare alle mode, perchè la musica è assolutamente senza tempo e non può essere imprigionata in un trend, come ovviamente qualsiasi altra forma d'arte. Sarebbe un peccato tremendo, limitarsi ad ascoltare solo ciò che è in voga al giorno d'oggi.
Non mi piace infatti chi si vanta di ascoltare un solo genere, qualunque esso sia, denigrando gli altri stili... il punto è: chi siamo noi per erigerci a giudici supremi e  permetterci di criticare ciò che non abbraccia i nostri gusti? Le polemiche su questi temi mi irritano molto. Trovo assai triste che ci siano persone che litigano per decidere chi ascolta il gruppo migliore o l'artista più celebre. è un atteggiamento infantile.
La musica è tutta meritevole d'attenzione, e dato che ogni essere umano fa caso a sé, non si può assolutamente insultare chi gradisce qualcosa che non incontra la nostra approvazione.


Come mai canti in inglese?
Io e l'inglese siamo sempre stati in sintonia... quando canto, o semplicemente parlo in inglese, è come se uscisse la mia "vera voce", quella artistica, che risiede nella parte più intima del mio animo, come una sorta di alter ego.
Comunque l'inglese non è la sola lingua che amo. Ho ereditato l'interesse per le lingue straniere da mio padre, come del resto la passione per la musica, il disegno e la fotografia. Praticare tutte queste attività non è solo un hobby, ma è soprattutto un modo per sentirmi più vicina a lui, oltre che per realizzare me stessa, naturalmente.  


Scrivi tutte le tue canzoni? Quali strumenti sai suonare?
Si, io adoro creare musica e scrivere testi, e fortunatamente  riesco a trovare l'ispirazione facilmente, anche nei contesti più impensabili.
Amo anche le collaborazioni, sia quando coinvolgono persone che possiedono una sensibilità simile alla mia, sia quando entrano in gioco persone che hanno idee differenti da quelle della sottoscritta. Trovo che la comunione di più anime non possa che giovare ad una creazione artistica.
I miei strumenti preferiti sono il pianoforte e la chitarra, sia in versione acustica che elettrica. A seconda del mio umore, decido quale di questi "alleati" può aiutarmi a costruire un nuovo brano. :)

Parlami del tuo EP, so che Fallen Angel nasce come tributo a un'artista che entrambi amiamo molto.
Esatto, ovvero l'ineguagliabile Michael Jackson! ;)
Fallen Angel è nata in un periodo di profonda malinconia, tra il 2005 ed il 2006...
Ricordo che cercavo tra i tasti del piano dei suoni che assomigliassero al mio dolore, ma al contempo volevo anche trovare conforto in quella stessa melodia, come fosse una cura; come il vaccino che ti salva ma che proviene dallo stesso male che stava per ucciderti!  Ecco perchè la canzone ha un introduzione molto triste, uno sviluppo in crescendo ed un finale trionfante.
Il mio pensiero è volato subito a Michael, perchè lui è stato un eccellente esempio di forza d'animo, per me. Aveva appena attraversato un processo ingiusto e terribile, ma ne era uscito vittorioso, così ho deciso che meritava di essere il protagonista della mia 'ricerca della salvezza', da quel difficile momento.
Quando MJ venne a mancare, la canzone era già stata incisa e non avevo alcuna intenzione di modificare il finale (che appunto è gioioso), perchè il brano era nato così, e non sarebbe stato corretto snaturarlo per colpa di qulla tragedia improvvisa. Voglio che resti un tributo al suo coraggio, per come lui ha reagito a tutto quel veleno che non meritava, non voglio che sia solo un pezzo commemorativo.



Come definiresti il tuo stile musicale in una parola?
Oddio, questa è difficile... uhm... "autentico"? Si, direi proprio che quello è il termine più adatto, perché tutto ciò che ho composto fino ad ora (incluse le demo più scarse) l'ho fatto impiegando ogni millimetro del mio cuore, davvero. Inoltre, il 99% dei brani che scrivo, trattano vicende che ho vissuto realmente, quindi...


Cosa ne pensi dell'attuale panorama musicale mondiale?
Data la vastità di generi musicali e di performer, penso che ricavarsi il proprio angolino nel mondo della discografia, sia un'impresa ardua... in realtà questo pensiero non mi turba più di tanto, perché non sto affatto cercando di creare qualcosa che possa lasciare tutti a bocca aperta, bensì qualcosa che possa lasciare me soddisfatta di aver compiuto il mio lavoro in modo onesto. Non ho la presunzione di raggiungere un pubblico vasto, magari con il tipico tormentone, creato a tavolino; preferisco pochi apprezzamenti ma sinceri.
Io desidero solo mettere i miei sentimenti nero su bianco, per poterli condividere e nulla più, non sono a caccia di fama, grazie al cielo.


I tuoi progetti per il futuro?
Spero di continuare a crescere e a migliorare, per poter offrire una qualità di emozioni sempre nuova ed apprezzabile, a chi mi vuole ascoltare.


C'è un messaggio che vorresti lasciare alle persone che si stanno avvicinando alla tua musica?
Per me l'essenziale è riuscire ad essere di supporto, tramite la musica... che si tratti di un sorriso, un brivido, o di una lacrima di commozione, per me la gratificazione maggiore è sapere che ciò che è scaturito dal mio cuore, ha accarezzato o guarito altri cuori.

Claire, grazie per il tempo che mi hai concesso e tantissimi in bocca al lupo per la tua avventura musicale. :)
Grazie mille e duemila a te!! :D


Vi ricordo ancora che l'EP è disponibile su Itunes a questo indirizzo:
QUI

Mi raccomando, promozioniamo la musica Italiana, soprattutto quando si tratta di artisti emergenti.

Vi lascio con il video della canzone Fallen Angel, che vede tra l'altro la partecipazione di mia nipote Eleonora alla composizione delle immagini.


martedì 23 ottobre 2012

Lentamente muore

Voglio dedicare Lentamente muore di Martha Medeiros a Roberto, Veronica e a Giampy, ma in generale a tutte quelle persone che il mal di vivere strappa troppo presto alla vita. Il mio pensiero va ai familiari e agli amici delle vittime di queste tragedie.


“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno.
Lentamente muore chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti
che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità“.

giovedì 4 ottobre 2012

Michael Jackson e la verità sui suoi cambiamenti fisici

Premessa: tempo fa mi sono imbattuto in un articolo molto interessante riguardante l'aspetto fisico di Michael Jackson. Visto le tantissime leggende metropolitane che sono sempre girate intorno ai cambiamenti di MJ ho pensato di fare una cosa buona diffondendo questo documento. Ringrazio il gruppo http://www.truth4mj.it per la traduzione e per tutto ciò che fanno per difendere la legacy di Michael. Buona lettura.





Ci sono molte speculazioni sul fatto che Michael Jackson soffrisse di dismorfofobia ("una sensazione soggettiva di deformità o di difetto fisico, per la quale il paziente ritiene di essere notato dagli altri, nonostante il suo aspetto rientri nei limiti della norma", ndr.). Vari media sapientoni, psicologi da salotto e veri psicologi hanno affermato che lui soffrisse di questa patologia e di molti altri disturbi mentali, basandosi semplicemente su voci estrapolate fuori dal contesto, foto prese da angolature strane, o peggio, su infondati gossip dei tabloid.
Loro, per di più unanimemente, ignorano i problemi reali che Michael aveva in relazione al proprio aspetto, che andavano oltre il suo controllo.
Ecco alcuni dei fattori esterni che influenzavano il suo aspetto:





Ciò che noi sappiamo davvero e che spesso viene misconosciuto in tutte queste discussioni è questo: Michael soffriva di 2 malattie “sfiguranti”, la Vitiligine e il Lupus.

La Vitiligine lo portò a perdere la pigmentazione in quasi tutte le aree del suo corpo, lasciando la sua pelle traslucida, non bianca, e le manifestazioni fisiche del Lupus lo portarono a perdere i capelli, a eruzioni cutanee e lesioni della pelle.

Ha inoltre sofferto di una grave forma d’acne quando era adolescente che gli ha causato cicatrici profonde, e di un’ustione di 3° grado sul cuoio capelluto nel 1984 (durante le riprese per lo spot Pepsi: http://www.youtube.com/watch?v=U6yLdJQNMoc) che, anche dai risultati dell’autopsia, risulta non essere mai guarita, lasciandogli una calvizie permanente al centro della testa.

Per compensare gli effetti della Vitiligine all'inizio Michael Jackson provò ad utilizzare i trattamenti UVA per ripristinare il pigmento della sua pelle nera, ma quando questi fallirono fu solo nel 1990, secondo le trascrizioni della giuria del 1994, che gli furono prescritte delle creme schiarenti per uniformare il colore della sua pelle. Aveva anche cominciato ad indossare il guanto, maniche lunghe e un pesante trucco per nascondere le parti visibili del suo corpo che non erano pigmentate in modo uniforme, pratiche adottate da molte persone affette da Vitiligine.

I danni provocati dal Lupus e dalla Vitiligine lo hanno portato a tatuarsi con pigmento scuro ciglia, sopracciglia e cuoio capelluto per cercare di nascondere la ricorrente perdita di capelli e pigmentazione in quelle aree. Ha anche dovuto sottoporsi a dei trattamenti sul viso per aiutarlo a correggere i danni estetici delle lesioni e delle eruzioni cutanee provocate dal Lupus.


Per l’ustione, inizialmente ha provato a farsi inserire una specie di “palloncino” nel cuoio capelluto allo scopo di espandere la pelle in quel punto, nella speranza di lasciar crescere tessuto cicatriziale e permettere ai capelli di ricrescere naturalmente, ma dopo numerosi tentativi questa procedura si rivelò fallimentare. A metà degli anni ’90, pare che vi rinunciò, cominciando allora ad usare extention e altre parrucche per mascherare la perdita di capelli. Inoltre, è stato riportato che a volte indossava il fedora per nascondere questo sollevamento cutaneo causato dal palloncino.

Per quanto riguarda il suo naso, secondo la relazione di un medico per il procuratore distrettuale che nel 1993 aveva controllato le sue cartelle cliniche, sembra che il suo secondo intervento al naso del 1983 abbia avuto delle complicazioni dovute ad un’infiammazione di cui stava soffrendo a causa del Lupus, che allora non gli era stato ancora diagnosticato, e dal momento che il Lupus può provocare che la pelle “muoia” nelle aree coinvolte, specialmente con la chirurgia, ha dovuto subire ulteriori interventi di ricostruzione per sistemarlo.

Sembra che abbia tenuto gran parte di tutto questo in privato, senza renderlo pubblico, perché ovviamente sarebbe stato imbarazzante e traumatico per lui, come lo sarebbe per la maggior parte delle persone.

A questi problemi reali molto seri legati al suo aspetto, che lui non poteva controllare, si aggiunse il modo in cui lui era stato preso in giro e ridicolizzato da suo padre e da alcuni membri della sua famiglia per il suo naso ed il suo aspetto quando era un bambino.
Questo è stato ulteriormente aggravato dai media, che lo hanno pubblicamente deriso e denigrato per il suo aspetto, e dalla sua riluttanza nel fornir loro la lista completa di ciò che aveva fatto (a livello estetico, ndr) e perché (molto comprensibilmente! ndr).

Cosa sappiamo ancora: dai risultati dell’autopsia emerge che il naso di Michael non era “collassato” e non c’è alcuna prova che questo sia mai avvenuto.

Michael non ha mai modificato gli occhi, assottigliato le labbra o rifatto gli zigomi.
Per saperlo, basta una semplice occhiata alla sua famiglia: Michael, Janet, La Toya, Paris e Blanket hanno tutti gli stessi grandi occhi da cerbiatto e tutta la famiglia Jackson ha gli stessi zigomi che aveva Michael.

Ha dovuto passarne così tante per via del suo aspetto fisico, è stato messo così tanto sotto i riflettori che sembra inevitabile si sentisse insicuro e ansioso a questo riguardo.

Non so se i media erano soddisfatti quando lo sentivano ripetere quanto fosse infelice per il suo aspetto. Da una parte volevano sapere il perché, dall’altra producevano un numero infinito di articoli, documentari televisivi, interviste con dottori che non lo avevano mai nemmeno visto o migliori amici che lo avevano incontrato una volta sola ad una festa negli anni ‘80, deridendolo e ridendo del suo aspetto fisico, specialmente per la Vitiligine.

Il mio più grosso fastidio non è dovuto al fatto che la gente voglia sostenere che Michael non era felice del suo aspetto e che probabilmente aveva dei complessi in merito, ma perché sembra non abbiano mai provato ad usare empatia verso la sua situazione per capirlo meglio, piuttosto sembra vogliano usare tutto questo solamente per umiliarlo ulteriormente, cancellando quello che gli è successo veramente, per esempio: “Aveva la dismorfofobia, quindi questo prova che si è rifatto il naso 100 volte; odiava il suo aspetto, questo perciò significa che non ha mai avuto davvero la Vitiligine e ha semplicemente voluto sbiancarsi la pelle; ha modificato tutto del suo aspetto, inclusa la sua struttura ossea, so che ha fatto tutto questo perché si sentiva brutto ed è così chiaro che volesse rifarsi completamente la faccia daccapo e dal momento che sappiamo che si è rifatto il naso, questo deve voler dire che lui era disposto a sbiancarsi la pelle e ricostruirsi tutta la faccia.”

Nessuno sceglie mai di parlare o lodarlo in merito a quanto duramente lui abbia lottato per apparire “normale” e tenere questi problemi in privato. Lui ha scelto di truccarsi, tatuarsi, indossare guanti, maniche lunghe, cappelli, parrucche, cosicché la gente non avrebbe dovuto vedere cose che lo riguardavano che avrebbero potuto farli sentire dispiaciuti per lui, e invece la gente usa tutto questo per condannarlo!

“Beh, perché non ci ha fatto semplicemente vedere tutto questo? Perché non se ne andava in giro mezzo nudo per tutto il tempo portando con sé le sue cartelle cliniche in modo che io potessi verificare personalmente tutte queste cose che non andavano in lui? Questo è l’unico modo per cui ognuno avrebbe potuto sapere davvero la verità su di lui. Prometto che non avrei riso di lui ancora, e ancora, e ancora come ho fatto quando lui ha parlato dei suoi problemi”.

La gente dimentica anche di dire che le malattie come la dismorfofobia sono radicate in un sentimento di vergogna. Coloro che ne soffrono si vergognano del loro aspetto che odiano, si vergognano di ciò che fanno per nasconderlo, si vergognano di richiamare l’attenzione di chiunque. Perciò, chiedendosi perché Michael non abbia parlato di questi problemi, insistendo al tempo stesso che lui aveva questo disturbo, mostra solo che la maggior parte della gente non vuole affatto capirlo, ma solamente continuare ad etichettarlo.

Durante le interviste con Oprah e con Bashir è visibilmente stressato e a disagio quando gli vengono fatte domande sulla sua pelle, la chirurgia plastica e le prepotenze che subiva in relazione al suo aspetto. Persino quando non veniva ripreso e c’era solo l’audio, la sua voce si faceva flebile quando ne parlava. Ma sembra che la gente lo volesse vedere totalmente vulnerabile, umiliato (non importa se la gente dice che questo non sarebbe successo: è proprio così che si sarebbe sentito), semplicemente perché così le persone potessero soddisfare le loro idee sul come e sul perché lui apparisse in quel modo.

Una delle mie citazioni preferite su questo argomento è quella di Tom Chiarella dall'Esquire Magazine: “Non mi è mai piaciuto il guanto, ma quando ho visto la sua mano deturpata (dalla vitiligine ndr) l’ho accettato. E ho ammirato quello che lui aveva fatto per coprirla. Non mi è mai stato chiaro se questo lo facesse soffrire o meno, ma immagino di sì. Pensate al bello di questo. Mettere lustrini sulle tue ferite aperte. Pensate al mondo intero che fissa l'unica cosa che ti fa sentire bruttissimo."

Potete trovare la traduzione originale a questo link: QUI

Già che ci sono vi posto questo interessante approfondimento:




mercoledì 12 settembre 2012

Johnny Cash - Hurt




Hurt, è un singolo dei Nine inch nails contenuto nel loro album The Downward Spiral del 1994.
Vari artisti hanno coverizzato questa canzone, tra cui David Bowie e Leona Lewis, ma la versione più potente di tutte, per me, resta quella di Johnny Cash; tra l'altro oggi è doveroso ricordare che è l'anniversario della sua morte avvenuta nel 2003 a pochi mesi da quella della moglie. A questo proposito consiglio il film Quando l'amore brucia l'anima, dove viene ben narrata la vita di Cash e la sua storia d'amore con June Carter.

Hurt è una delle mie canzoni preferite, e il video con Cash e la moglie credo sia tra le cose più emozionanti che abbia mai visto. 

Testo e traduzione:


I hurt myself today,
(Oggi mi sono ferito da solo,)
to see if i still feel,
(Per vedere se sono ancora in grado di sentire,)
I focus on the pain,
(Mi sono concentrato sul dolore,)
the only thing that’s real,
(la sola cosa reale,)
The needle tears a hole,
(l’ago fa un buco)
the old familiar sting,
(la vecchia familiare puntura)
try to kill it all away,
(che cerca di eliminare ogni cosa)
but I remember everything,
(ma io ricordo tutto,)
what have I become,
(Cosa sono diventato?)
my sweetest friend,
(mio dolce amico)
everyone i know,
(Tutti quelli che conosco)
goes away in the end,
(sono andati via alla fine)
and you could have it all,
(e potresti avere tutto)
my empire of dirt,
(il mio impero di fango)
I will let you down,
(Ti abbandonerò)
I will make you hurt,
(Ti farò star male)
I wear this crown of thorns,
(Indosso questa corona di spine)
upon my liars chair,
(sulla sedia di coloro che mi mentono)
full of broken thoughts,
(pieno di pensieri interrotti)
I cannot repair,
(che non posso riparare)
beneath the stains of time,
(sotto le macchie del tempo)
the feelings dissapear,
(i sentimenti scompaiono)
you are someone else,
(tu sei qualcun altro)
I am still right here,
(Sono ancora qui)
What have I become,
(Cosa sono diventato?)
my sweetest friend,
(il mio più caro amico)
everyone I know,
(tutti quelli che conosco)
goes away in the end,
(sono andati via alla fine)
and you could have it all,
(e potresti averlo tutto)
my empire of dirt,
(il mio impero di fango)
I will let you down,
(Ti porterò in basso)
I will make you hurt,
(voglio farti male)
if I could start again,
(Se potessi ricominciare)
a million miles away,
(a un milione di miglia da qui,)
I will keep myself,
(mi controllerei,)
I would find a way
(troverei un modo.)




Nine inch nails - Da notare che il verso "I wear this crown of shit" (indosso questa corona di merda) nella versione di Cash è stato cambiato in "I wear this crown of thorns" (indosso questa corona di spine).






Johnny Cash




Vi segnalo inoltre questa ottima cover di Sandi Thom




mercoledì 5 settembre 2012

Labyrinth - Dove tutto è possibile




Labyrinth è senza dubbio uno dei miei film preferiti, un'opera che ancora riesce a stupirmi grazie alle sue innumerevoli chiavi di lettura, grazie alle citazioni artistiche, grazie alla passione che trasuda.
Certo riguardando la pellicola oggi ci si accorge di quanto certi effetti speciali non siano proprio speciali, o di qualche musica che ha perso decisamente smalto. L'ingenuità del film è figlia di anni che non ci sono più, (era il 1986 quando uscì) di un arte che va sempre via via raffrendandosi in nome della commercialità e della tecnologia.
Proprio in questi giorni ho comprato il Blu-Ray di questa pellicola, indi mi pare giusto celebrarla come merita.

Ma andiamo con ordine: Labryrinth è stato prodotto da George Lucas, scritto e diretto dal mai troppo compianto Jim Henson, il papà del Muppet Show per capirci. Alla sceneggiatura ha collaborato Terry Jones, uno dei membri dei Monty Python e al soggetto ha lavorato anche Terry Jones.
Abbiamo poi David Bowie, nei panni di Jarreth, The Goblin King, e la splendida Jennifer Connelly, all'ora quattordicenne, nei panni della protagonista, Sarah, una ragazzina figlia di genitori separati che, stanca di badare al fratello Toby,  decide così di invocare il re dei goblin per liberarsi del piagnucoloso infante. Questo porterà la ragazza a pentirsi della sua richiesta, e a dover cominciare un lungo viaggio nella terra del labirinto, affrontando mille insidie, in una luogo dove tutto non è come sembra, incontrando personaggi con cui stringerà amicizia, come Gogol, un buffo nano diviso tra l'ubbidire a Jarreth e l'affetto per Sarah, con cui condurrà un percorso di crescita interiore senza mai dimenticare di strizzare un occhio ai propri sogni, alla propria innocenza. Una sorta di metafora del passaggio tra l'età adolescenziale e l'età adulta, con tutte le esperienze e le responsabilità che questo porta.

Spulciando wikipedia ho trovato alcune considerazioni interessanti:
"Benché principalmente rivolto a un pubblico molto giovane, Labyrinth può anche essere interpretato come un racconto simbolico della (non) accettazione di un adolescente della sua crescita e della sua sensualità. Jareth fa ogni cosa che Sarah gli chiede (come portare via suo fratello) e in quel senso il suo ruolo può essere interpretato come un mentore per Sarah per farle scoprire di essere una giovane donna matura. 



Le scene all’inizio e alla fine del film rivelano che la maggior parte dei personaggi che Sarah incontra rimandano a giocattoli, poster ecc. della sua stanza: per esempio una statuetta di legno raffigurante Gogol, un gioco da tavola con le forme di un labirinto, un carillon con una bambola danzante che indossa il vestito che indosserà Sarah nella sala da ballo, il quadro appeso nella cameretta raffigurante l'opera di Escher "Relatività". Più importante di tutti, i ritagli di giornale della vera madre di Sarah, un'attrice, mostrano che lei ebbe una relazione con il suo partner del teatro; l’immagine di Bowie fu usata in quelle foto per evidenziare come Sarah desideri essere corteggiata dall’uomo che amava sua madre.
Tutto questo fa capire che il mondo del labirinto è forgiato dall’immaginazione di Sarah."

Interessante anche una recensione che ho trovato nel forum di mymovies da parte dell'utente Asdrubale:
" Quando da piccolo vedevo il film mi sembrava semplicemente una meravigliosa favola per bambini. A rivederlo ora, ho capito che oltre a ciò, è un'opera piena di significati e metafore in grado di affrontare temi complicati come la crescita e di arrivare dritta al cuore. La protagonista compie un vero e proprio viaggio introspettivo di formazione (per certi versi molto simile a "il mago di oz") nel quale viene a contatto con tutti i suoi problemi e le sue paure: la gelosia nei confronti del fratellino, le incomprensioni con i genitori, il senso di "ciò che è gusto", l'egocentrismo, la paura di crescere e abbandonare il mondo fatato (quello dell'infanzia) che si è creata, la solitudine e la mancanza di amicizie e di un punto di riferimento che la capisca realmente, come ad esempio la sua vera madre"

Labyrinth è una fiaba moderna e insegna che le difficoltà della vita esistono, ma che non è fuggendo che le risolviamo. Ci suggerisce così che molto spesso gli ostacoli vengono da noi stessi, infatti nella storia è Sarah a dare potere a Jarreth, e i vari personaggi non sono altro che aspetti del suo carattere, ma è proprio quando smette di credere alle sue paure che riesce a riavere Toby, a crescere.


Andando avanti nell'analisi di Labyrinth, ci tengo a sottolineare che il designer del film è Brian Froud, un'artista veramente sensibile specializzato nel mondo fantasy, da notare che aveva già lavorato con Henson per The Dark Crystal. Il bambino che si vede nel film, Toby, è il figlio dello stesso Froud, ed è stato usato perché per puro caso molto somigliante a come l'artista si era immaginato il bimbo, ancor prima che nascesse il figlio!




Il personaggio di Bowie, Jarreth. è un personaggio talmente carismatico e ambiguo da apparire scontatamente come il male, ma in realtà è solo un simbolo, non è mai veramente cattivo.
Da notare i costumi, credo proprio che i migliori del film siano quelli di Jarreth, sempre molto azzeccati, per non parlare del taglio di capelli e del suo trucco che richiamano il teatro Kabuki. Non a caso il film ha avuto molto successo in Giappone, e addirittura in tempi recenti è uscito un Manga ambientato 13 anni dopo la fine della storia originale. Pare anche che Kaori Yuki, affermata mangaka autrice di Angel Sanctuary, abbia ammesso di essersi ispirata al film per alcune situazioni del suo fumetto più famoso.
Jarreth serve come traghettatore per l'evoluzione della protagonista, e Bowie è decisamente perfetto in questo ruolo, non credo si potesse fare una scelta migliore.

Da notare che il film non fu molto apprezzato quando uscì, in particolare in patria, né la critica, né il box office lo premiò, ma divenne poi un cult, e un grandissimo successo home video.

Ho amato talmente tanto questo film che molti anni fa ho lavorato a un adattamento a fumetti della pellicola; eccovi una scansione dell'ultima tavola a cui ho lavorato prima di abbandonare il progetto:


Concludendo vi consiglio caldamente l'acquisto del Blu-ray, in quanto la pellicola è stata veramente ben restaurata, alcuni effetti ancora oggi sono molto belli, e i contenuti speciali sono molto interessanti, ed esaustivi, senza contare che stiamo parlando di un film senza tempo che va rivalutato e rivisto, soprattutto in luce di ciò che ho scritto sino ad ora.
Spero di contribuire, nel mio piccolo, a diffondere più attenzione verso un'opera che troppo spesso è stata sottovalutata e bollata in modo negativo da una certa critica.




lunedì 13 agosto 2012

Il circo della farfalla



"Più grande è la lotta, e più glorioso è il trionfo"



Il circo della farfalla ha come protagonista l'ormai famoso Nick Vujicic. un uomo nato con una rara malattia, la tetramelia, che porta a non avere arti eccetto un piccolo piede, almeno nel suo caso; grazie alla forza di volontà Nick riesce a fare la maggior parte delle cose di tutte le persone "normodotate", attualmente tiene discorsi motivazionali in tutto il mondo e si è dato anche alla musica.

Il cortometraggio che vi sto presentando mi ha ricordato in qualche modo il Freaks di Tod Browning. 
Paragone forse un po' esagerato, ma a parer mio ci può stare.

Ambientato nel mondo del circo, un gruppo di persone riescono a diventare da bruchi a farfalle, da persone considerate perdenti a vincenti, riescono a trovare nella sconfitta il loro riscatto.
Questo è un corto davvero lodevole, ben girato, con ottimi attori, buona fotografia e musiche, ma soprattutto con un messaggio di fondo meraviglioso quanto importante.
Consiglio a tutti la visione di questi 22 minuti, veramente ben spesi, non ve ne pentirete.
Raramente ho visto trattare la "diversità" con questa sensibilità, con questo approccio.
Credo che la filosofia di Nick Vujicic sia molto bella, che la sua vita possa essere un esempio per tutti, soprattutto per le persone con disabilità, e che questo corto vada diffuso il più possibile.

Buona visione:




venerdì 10 agosto 2012

La scomparsa di Carlo Rambaldi




Sono veramente triste per la scomparsa di Carlo Rambaldi. Uno degli artisti che più mi hanno reso fiero di essere Italiano, una sorta di Leonardo dei giorni nostri; capace come pochi di farci sognare, emozionare, sussultare.
Ero un bambino quando vidi E.T. al cinema con mio padre, una delle rarissime volte in cui mi ci portò e anche se è tutto molto lontano nel tempo, ricordo ancora la ressa e le sensazioni che mi lasciò il film.

Ma Rambaldi non è solo E.T. no è molto di più. Basta pensare a King Kong, ad Alien, a Incontri ravvicinati del terzo tipo, a Conan a Dune. Realizzazioni ancora oggi all'avanguardia nell'animatronica che gli hanno consentito di vincere ben tre Oscar.

Ho sempre trovato gli effetti al computer freddi rispetto all'artigianalità di un tempo, basta vedere la riedizione di E.T. per il ventennale, è stata fortemente criticata, perché la CG non può soppiantare la bellezza di un effetto speciale creato con amore, non c'è lo stesso feeling, non la stessa anima, non abbastanza, a parte rare eccezioni che si sono viste solo in tempi più recenti.
Lo stesso maestro sull'uso del computer negli effetti speciali diceva:
"Si è persa la magia, come quando un prestigiatore rivela i suoi trucchi ai presenti. Adesso tutti i ragazzi possono creare i propri effetti speciali con il computer di casa. Il digitale costa circa otto volte più della meccatronica. E.T. è costato un milione di dollari, l'abbiamo realizzato in tre mesi. Nel film ci sono circa 120 inquadrature. Se noi volessimo realizzare la stessa cosa con il computer ci vorrebbero almeno 200 persone per un minimo di cinque mesi".

Rambaldi è sicuramente tra gli artisti che più hanno saputo innovare e dare nel suo campo e questo nessuno potrà mai toglierlo, ma il suo più grande merito per me è di aver reso veramente "reali" le sue creature; gli ha dato vita, come solo un vero artista può fare.

Ho sempre sognato di poter incontrare il maestro, di poterci parlare, ammiro tremendamente il genio, l'estro, e quando lo vedo non posso fare a meno di rimanerne estasiato.
Quanto ho fantasticato sul suo King Kong da piccolo, quanto mi hanno sempre affascinato le realizzazioni di simili opere.

Voglio segnalare che a novembre uscirà E.T. in Blu-ray, questa volta ci sarà anche la versione originale, senza rimaneggiamenti  di sorta e con l'audio storico. Appuntamento direi imperdibile per tutti gli appassionati della creatura diretta da Spielberg, che a proposito della scomparsa di Rambaldi ha speso queste belle parole: "Carlo Rambaldi è stato il Geppetto di E.T. Tutti noi eravamo meravigliati e affascinati dal suo mestiere, dalla sua arte, e sono profondamente addolorato per la notizia della sua morte"

A questo proposito trovo triste che i TG non abbiano dato il giusto risalto alla notizia.
Come trovo altrettanto triste che certi geni per realizzare veramente le proprie ambizioni sono sempre costretti ad andare all'estero a lavorare.

Concludo ringraziando Carlo Rambaldi per tutto quello che ci ha dato; beffardamente se né andato proprio nel giorno delle stele cadenti, proprio lui così legato al fantascientifico, che sia un segno del destino? Sicuramente ora è una stella che nessuno potrà mai intaccare. Buon viaggio maestro.


Omaggio alle sue opere:



Bel montaggio di Rai.tv:


domenica 5 agosto 2012

50 anni senza Marilyn


"Mai come oggi gli uomini sono morti così silenziosamente e igienicamente e mai sono stati così soli."
 Norbert Elias



Il 5 agosto del 1962 se ne andava una delle attrici che più hanno incarnato l'ideale di bellezza, di successo, di talento e di solitudine, parlo ovviamente di Norma Jeane Mortenson in arte Marilyn Monroe.

Sono sempre stato affascinato dai personaggi complessi, dalle persone controverse, fatte di grandi alti e di grandi bassi, di tanta umanità. Marilyn è stata lasciata sola, sfruttata per la sua bellezza, per il suo talento, mai troppo amata, mai capita veramente.
Anche nella sua morte, come in quella di tante altre leggende, c'è un grande alone di mistero, a tutt'oggi tantissime cose non tornano; omicidio, fatalità, suicidio, si è parlato spesso di riaprire il caso, ma credo che certe realtà non le sapremo mai davvero.
Ultimamente è uscito un film che vi consiglio dedicato all'attrice, parlo di Marilyn, interpretato da una convincente Michelle Williams. La pellicola si ispira a The Prince, The Showgirl and Me e My Week with Marilyn; due diari scritti da Colin Clark, che raccontano le esperienze sul set de Il principe e la ballerina e dei giorni trascorsi in compagnia della Monroe.

Inoltre ci tengo a segnalare una mostra al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze che ospita sino al gennaio 2013 una retrospettiva dedicata a Marilyn; ripercorrendone così il mito attraverso abiti, immagini, accessori e le scarpe che lo stilista fiorentino creò apposta per lei.

Questo post vuole essere un piccolo tributo a un'artista, ma soprattutto a una donna che se né andata troppo presto lasciando dietro di sé una leggenda immortale. Rest in peace Marilyn.





giovedì 26 luglio 2012

Omaggio a Fabrizio Moro



Ho sempre ammirato Fabrizio Moro, sempre provato una sorta di empatia per le sue canzoni, per ciò che mi è capitato di sentire, ma non ho mai approfondito molto l'artista.

In questi giorni mi sono deciso a farlo e voglio condividere con voi la mia recente scoperta.
Lo trovo un'artista veramente dotato, sensibile, attento, intelligente. Mi ricorda un po' Rino Gaetano, sicuramente in alcune sfumature della voce, in alcuni testi, nelle tematiche, anche se Moro usa decisamente meno il nonsense.

In questa Italia così poco propensa a ripagare le qualità, la meritocrazia, il minimo che possa fare, nel mio piccolissimo spazio, è diffondere la musica di Fabrizio Moro, perché noi italiani siamo tanto esterofili, ma quando dobbiamo apprezzare i nostri talenti siamo veramente scarsi, a meno che non siano i soliti noti.

Ne approfitto per ringraziare Fabrizio per le emozioni che riesce a trasmettere, per i temi che tratta, per l'enorme sensibilità che traspare nei suoi testi.

La maggior parte delle canzoni che vi propongo sono tratte dall'album Domani, uscito nel 2008.


Libero



Pensa




Gastrite






Non importa





Devi salvarti