martedì 30 marzo 2010

Gaiking the movie

Gaiking movie




La notizia è di quelle succose per gli amanti dei robot Giapponesi, dopo tanti anni che pensavo a una cosa simile finalmente è arrivata. Toei animation sta lavorando a un film con attori e Computer Graphics su Gaiking, robot anni '70 ad opera di Go Nagai, già autore di serie come Goldrake, Jeeg, Mazinga, tanto per citarne alcuni.
L'opera vedrà la luce entro il 2012, e pare che si voglia realizzare nel miglior modo possibile.

Vi lascio al godibilissimo teaser trailer:


giovedì 18 marzo 2010

Live action per Carletto il principe dei mostri

Carletto il principe dei mostri



Ok, come molti di voi avranno capito sono un grande fan dei Live Action, cioè delle serie animate Giapponesi trasportate alla realtà. Bene dopo avervi proposto cose come Rocky Joe, Sampei, Yattaman... ecco arrivare Carletto il principe dei mostri.
Onestamente ho delle serissime riserve verso questa trasposizione, però se siete amanti del trash più puro credo che un'occhiata potreste anche darcela, almeno al trailer:







Il live action andrà in onda sulle tv Giapponesi dal prossimo 17 aprile, se avrò altre news non mancherò di postarle...O.O

martedì 23 febbraio 2010

Live action per Rocky Joe








"Il web magazine Daily Cyzo, riporta la notizia di un nuovo live action in programma sul classico manga di boxe Ashita no Joe, opera del duo composto da Asao Takamori (pseudonimo di Ikki Kajiwara, autore di Tommy, la stella dei Giants e L’Uomo Tigre) e da Tetsuya Chiba. Le riprese avranno inizio a fine marzo e Tomohisa Yamashita (Ikebukuro West Gate Park, Kurosagi), membro del gruppo idol dei NEWS, interpreterà il ruolo del protagonista, Jo Yabuki.

Nel manga originale, creato tra il 1968 e il 1973, Jo è un ragazzo dei bassifondi di Tokyo, orfano di entrambi i genitori, che vive di espedienti. Un giorno un ubriacone lo urta e Joe, infastidito, lo allontana con un potentissimo diretto; la reazione del vecchio è del tutto inaspettata: egli è, infatti, Danbei Tange, un grande allenatore di boxe scomparso nell’oblio dell’alcool dopo l'ennesima sconfitta. Nasce così un breve sodalizio fra i due, il primo interessato a scroccare al vecchio cibo e alloggio, il secondo convinto di poter fare di Jo il pugile del domani. Il protagonista finge di allenarsi, ma in realtà passa il suo tempo a cacciarsi nei guai, finendo così in prigione, ma Danbei non si scoraggia e continua ostinatamente a spedirgli le lezioni di boxe per lettera, convinto che quel ragazzo, prima o poi, riuscirà a diventare un dei pugili più forti di sempre.

Ashita no Jo è uno dei manga più amati in terra nipponica e viene considerato dalla critica come una delle pietre miliari della cultura popolare giapponese, un mito rinforzato dalle serie televisive dirette da Osamu Dezaki (Ace wo nerae!, Lady Oscar, Black Jack), che ha lasciato un segno indelebile in ben due generazioni di manga sportivi, tra cui Hajime no Ippo.

Molteplici sono stati gli adattamenti ispirati al manga: oltre alle già citate serie televisive (la prima, composta da 79 episodi, venne realizzata nel 1971, a manga ancora in corso; la seconda, di 47 episodi, venne creata, invece, nel 1980), si possono annoverare ben due lungometraggi animati, una serie OAV spinoff e un live action del 1970 diretto da Yasuharu Hasebe (Stray Cat Rock, Black Tight Killers).

In Italia le due serie televisive furono trasmesse con il titolo Rocky Joe, per sfruttare la notorietà di Rocky Balboa di Silvester Stallone e, in tempi più recenti, sono state rieditate in DVD dalla Yamato Video, che ha anche pubblicato il film Rocky Joe: L'ultimo round."



Fonte: www.animeclick.it/news/24336-rocky-joe-un-nuovo-live-action-in-produzione


Che dire, speriamo bene, Ashita no joe è uno dei mei Manga/Anime preferiti di sempre, appena avrò nuove news non tarderò a postarle.

martedì 26 gennaio 2010

Avatar

Avatar





Dopo una lavorazione di 12 anni, finalmente Avatar è tra noi, James Cameron è riuscito ancora una volta a stupire e a segnare un momento storico, basta vedere gli incassi da record di questi giorni per rendersene conto.
Pensato ben prima di Titanic, quando ancora la computer grafica non permetteva cose così avanzate a prezzi contenuti, Avatar è uno dei film più ambiziosi che mi sia mai capitato di osservare. La cura dei particolari è incredibile, la ricostruzione del pianeta Pandora è qualcosa di allucinante, tanto che mi ha portato a commuovermi davanti a tanta bellezza.

Il problema cruciale della pellicola però risiede nella mancanza di una storia che possa sostenere un tale comparto visivo. Sia ben inteso il tutto coinvolge e non lascia indifferenti, ma ho avuto l'impressione che la trama fosse quasi di secondo piano, che nonostante il lavoro immane del regista non ci sia soffermati abbastanza nel cercare di rendere il tutto un più originale. Forse la mia sensazione è dovuta proprio alla lunga gestazione che ha vissuto la pellicola, gestazione che ha fatto passare talmente tanto tempo dall'inizio dell'opera da far perdere nel frattempo un pò di originalità al tutto.

Al di là delle critiche ho finalmente visto un film in 3D dove questo non era un semplice abbellimento, ma bensì parte integrante della pellicola, qualcosa non di ausiliare ma praticamente d'indispensabile per vedere il tutto al massimo splendore.

Gli attori hanno dato tutti una buonissima prova, mi ha colpito in particolare la sempre verde Sigourney Weaver, e Sam Worthington nei panni del protagonista. Voglio menzionare in particolare il motion capture usato per tradurre i vari attori nella loro alternativa Aliena, i Na’vi, veramente d'effetto e a questo proposito cito la bell'attrice Zoë Saldaña nei panni della principessa di Pandora.
Voglio segnalarvi che questo Avatar è anche uno degli ultimi film a cui ha lavorato il geniale Stan Winston prima della prematura scomparsa, mi riferisco al creatore di effetti speciali dietro a pellicole come Jurassik Park o Terminator. Purtroppo artisti di tale livello non nascono ogni giorno ma è bello che possano vivere per sempre attraverso le loro opere.

Di solito faccio un piccolo riassunto del film, in questo caso non lo farò, la storia è già così famosa che mi pare quasi inutile farlo, e per quei pochi che non la conoscono preferisco serbare il "mistero" alla prima visione della pellicola.
Avatar non è un film che va solo visto, è un qualcosa che va vissuto, assaporato, gustato. Oltre a tutte le polemiche, oltre a chi guarda e si sofferma solo cercando analogie con altre opere, per me Avatar è stata una grande esperienza, e vi auguro che sia altrettanto per voi.



lunedì 18 gennaio 2010

Tekken live action


Tekken live action




Chi l'avrebbe mai detto? Mancava giusto Tekken all'appello dei tanti film tratti da videogiochi.

La pellicola sarà diretta da Dwight H. Little, già regista di film con arti marziali, basta pensare a "Drago d'acciaio" con il mai dimenticato Brandon Lee. Il progetto è in ballo da diversi anni, per la preicisione  dal 2002, ma solo oggi abbiamo qualcosa di concreto.

Il film dovrebbe uscire entro l'anno, vi lascio al trailer ufficiale rilasciato da pochi giorni:



martedì 12 gennaio 2010

Addio a Spider-man 4

Spider man



Molto tristemente in queste ore è uscita la notizia che la fortunata serie di film, Spider-man, diretta da Sam Raimi, non avrà seguito. Sia il regista che il protagonista hanno abbandonato il progetto.
Sony pretendeva il film pronto entro estate 2011, cosa impossibile visto che lo volevano pure in 3D, cosa che avrebbe allungato di almeno 6 mesi la produzione.
Quindi  il cast originario abbandona per sempre una delle trasposizioni meglio riuscite nella storia del cinema. L'idea attuale è di effettuare un riavvio della serie ripartendo da zero, con note più dark simili alla recente saga di Bataman diretta da Nolan.

Ora inutile dire che la notizia è un duro colpo per i fans dell'arrampicamuri, i film di Raimi, a parte il 3 capitolo, sono stati tutti veramente molto godibili e non riesco a immaginare la rotta che potrebbe prendere la serie con l'abbandono del cast originario.

Pare che il nuovo film vedrà luce nel 2012, mi domando che senso abbia, potevano dare più tempo al regista senza dover arrivare a rompere una collaborazione quasi decennale. Misteri del businnes.




giovedì 31 dicembre 2009

Buon 2010!



buon anno



Questo 2009 è stato molto denso per me... diciamo che non vedo l'ora che finisca, anche se poi alla fine che cambia? è semplicemente una data diversa, ma gli eventi spiacevoli ci rimangono sempre nel cuore.

Purtroppo ho perso dei riferimenti importanti, insostituibili, però ho anche guadagnato delle belle amicizie, fatto molta esperienza lavorativa e messo via un pò di soldi, cosa che non guasta mai.
Scusate se sono venale ma purtroppo non si può campare d'aria.

Più che mai ho capito che bisogna cercare di volgere gli eventi negativi al positivo, di trarre qualcosa d'importante da tutto. Anche la morte, e soprattutto essa, può essere un momento di crescita e spero di riuscire a far si che non tutto sia stato vano. 

Concludo augurando a tutti voi un felice 2010, sperando che possa essere un anno migliore del precedente!

martedì 22 dicembre 2009

Il Duomo piange



Il Duomo ti piange oggi... piange la perdita di un uomo, un grande uomo.
Si perché non è vero che chi è buono non è adatto a comandare e tu sapevi essere molto buono.
Non voglio scadere nella solita retorica, ci voglio provare, ma sappi che nei due anni che ci siamo conosciuti mi hai dato tanto, mi hai dimostrato di essere una persona davvero interessata al prossimo, con empatia, cosa così rara al giorno d'oggi.

Sono triste, perché te ne sei andato così... senza salutare, senza un preavviso, e il nostro caffè?
Ti ricordi? me l'avevi promesso... non si fa così Roby... guarda come piange il Duomo oggi, guarda perché è la dimostrazione di quanto ci hai lasciato...
Il tuo sorriso, la tua umanità rimarranno sempre in me, la dimostrazione che ci si può far rispettare senza dover per forza essere alteri, distanti.

Non ci sono parole per spiegare cosa sto provando... il destino sa essere così beffardo, così crudele. Proprio ora che stavo imparando veramente a conoscerti te ne sei andato... non riesco a farmene ancora una ragione, l'irreale che diventa reale, l'assurdo che diventa dura realtà.

Spero che tu possa riposare in pace ora. Ti ricordi? scherzando mi dicevi sempre che volevi andar via, lontano... finalmente potrai farlo... lontano da tutto questo grigiore, da questo dolore, ti librerai alto su di noi e sono sicuro che ogni tanto ci guarderai bonario, con il tuo sorriso, e ci dirai: "tranquilli sono sempre con voi".

Ciao Roberto, grazie di tutto, non ti dimenticherò...

mercoledì 16 dicembre 2009

Jennifer's Body

Jennifer's Body



Prima di tutto mi scuso con chi segue, più o meno, questo blog, ma ultiamente sono stato piuttosto preso dal lavoro e da casini vari...Tra l'altro non è manco facile tornare a scrivere dopo tanto tempo, ma ci proverò!

Ok ieri ho visto Jennifer's Body, dove troviamo la meravigliosa Megan Fox alle prese con una sorta di commedia Horror ben fatta.
La sceneggiatura è di Diablo Cody, già famosa per il bel Juno, e la regia è stata affidata a Karyn Kusama.

A quanto ho letto la critica si è divisa subito in due, tra chi ha lodato il film e tra l'ha schifato, bene io direi che mi colloco nel mezzo, non è certo a livello di un film come Juno ma non è nemmeno una fetenzia.
La storia non è niente di originalissimo, un gruppo rock che per fare successo decide di sacrificare una ragazza a Satana, peccato che la ragazza in questione non è vergine come richiede il rituale, e così la sventurata si troverà a essere condattata a cibarsi di carne umana per manteneresi in forma.

Detto questo, è come viene affrontata la situazione a rendere il film interessante, c'è molta ironia, non ci si prende sul serio, e questa è cosa buona e giusta. Alcune volte, devo dire la verità, sembra di guardare un b movie, ci sono molti stereotipi dei film americani, la solita situazione liceale, la solita cittadina sperduta che diventa famosa per eventi drammatici, però il tutto è enfatizzato volutamente, si calca la mano, si prende in giro un genere che ormai è sin troppo abusato.

Megan Fox l'ho vista totalmente a suo agio nei panni nella svampita Jennifer, niente da dire sulle sue qualità fisiche, veramente una bomba, come attrice diciamo che nella parte ci stava bene, anche se non è esattamente da Oscar... Mi è piaciuta molto Amanda Seyfried, in questo film fa la parte della miglior amica di Jennifer, devo dire molto convincete ed espressiva, credo sia una giovane attrice da tener d'occhio.

Se siete amanti degli Horror puri e semplici forse questa non è la pellicola adatta a voi, ma credo che comunque sia degna di un'occhiata, tra l'altro ha delle punte di violenza e gore mica da ridere, infatti è vietato ai minori di 18 anni. Poi a mio parere, c'è un interessante sfacettatura nel film, la bella di turno che mangia i suoi fidanzati mi ricorda tante donne che non mangiano direttamente i ragazzi, ma che sicuramente li cambiano come cambiano paio di scarpe, settimanalmente. Altra bella cosa è la rivalità tra le due protagoniste, quante amicize apparentemente fraterne nascondono gelosie e odi?

Vi lascio con il trailer, buona visione:





sabato 31 ottobre 2009

Michael Jackson's This Is It

Michael Jackson's This Is It





Arrivato il 28 settembre nelle sale di tutto il mondo, Michael Jackson's This Is It è un fim documentario che raccoglie una selezione delle prove dei concerti che si sarebbero dovuti svolgere all'arena 02 in quel di Londra, concerti mai avvenuti per la scomparsa di MJ il 25 giugno scorso.

Non è facile per me parlare di questo film in modo obiettivo ma ci voglio provare.

La struttura è quella di un concerto, una breve introduzione scritta fa da prologo alle selezioni dei ballerini che spiegano quanto sia importante per loro lavorare per Michael, un traguardo invidiabile per qualsiasi artista.
Si prosegue con le canzoni che avrebbero formato il concerto, quasi tutte cantate live, mostrano un Jackson particolarmente ispirato vocalmente, ma anche molto magro, forse This is it era uno sforzo troppo grande, ma nonostante questo l'artista con la sua magia riesce a trascinare e a coinvolgere come sempre. Interessantissime le rivisitazioni di classici come Thriller, con tanto di video 3D, e Smooth Criminal, con un video ambientato negli anni '40 che vede Jackson alle prese con Gilda e un geloso Humphrey Bogart.

Le coreografie cercano di reinventarsi, e le scenografie sono qualcosa di superbo, sicuramente questo This is it sarebbe stato qualcosa di spettacolare, concerti che sarebbero entrati nella storia.

Michael nel film appare molto presente a sè stesso, molto deciso, mai rude con le persone intorno, una persona che sa quello che vuole con una visione dello spettacolo ben precisa, un perfezionista come pochi che conosce perfettamente le sue canzoni e vuole che chi lavora con lui dia il meglio in ogni sfumatura.

Per tutto il film ho avuto un nodo alla gola, è difficile rendersi conto che quell'uomo prodigioso che incanta sul palco non ci sia più, il finale in particolare è veramente toccante, e vi consiglio caldamente di non alzarvi dalla sala dopo i titoli di coda.

La regia di Kenny Ortega è piuttosto buona, anche se non ho gradito sempre i neri tra una parte e l'altra delle esibizioni, la pellicola è un giusto tributo artistico a Michael Jackson e a quello che doveva essere e purtroppo non sarà mai. Certo è anche un bel lavoro di marketing e sfrutta l'onda emotiva provocata dalla morte del cantante, sino all'ultimo sono stato indeciso se vederlo al cinema o meno, ma poi ho pensato che fosse giusto rendergli omaggio per l'ultima volta, che questo film riporta finalmente MJ al mondo per l'artista che è sempre stato, e non per il mostro dipinto dai tabloid in questi anni.

Il messaggio d'amore di pace che Michael porta nel film, per molte persone potrà apparie stucchevole, finto, ma se ci fossero più persone che hanno a cuore il destino del mondo, sono sicuro che vivremmo in un posto molto migliore.

Consiglio la visione soprattutto se siete amanti della musica del cantante, ma anche i fans dell'arte in generale possono essere coinvolti da un'artista che ha fatto la storia della musica.




sabato 24 ottobre 2009

UP

UP



UP è il decimo film Pixar realizzato in co produzione con la Walt Disney ed è la prima, nata da quest'unione, a vantare la possibilità di poter esser vista in 3D.

L'anziano Carl Fredricksen, dopo la perdita dell'amata moglie, decide di fare tutto quello che nella vita si è prefissato, così al posto di andare in casa di riposo, prende casa e vola letteralmente verso Sudamerica. A fargli da compagnia un simpatico intruso, il piccolo boyscout Russel, 8 anni ma tanta determinazione.

Il film è un altro capolavoro Pixar. Al di là di tutta la stupida prevenzione che esiste verso certe opere, la pellicola tocca temi molto importanti, come la vecchiaia, la morte, l'emarginazione. Ma nonostante tutto, riesci, oltre che a far commuovere, a far divertire, far ridere di gusto, in modo intelligente, tra animali esociti e cani parlanti il film trova la sua chiave di lettura nell'abbandono dei beni materiali a favore dell'affetto del prossimo, che sia animale o umano non importa.

Così come l'anziano Carl imparerà che anche a 78 anni si può ricominciare, noi impariamo ancora una volta a sognare grazie alla Pixar e ai suoi film che scadono raramente nel banale.

Prima di concludere voglio soffermarmi un attimo sull 3D: l'ho trovata un bella opzione, ma se devo dirla tutta dopo 96 minuti i miei occhi reclamavano pietà, senza contare che la visione non è sempre perfetta, ed è un peccato visto la deliziosa grafica che il film può vantare. Probabilmente in futuro questa tecnica verrà implementata meglio, a questo proposito non vedo l'ora di vedere il tanto atteso Avatar di James Cameron.

Tornando ad UP, ve lo consiglio caldamente e spero possa emozionarvi almeno una parte di quanto ha saputo fare con me.


giovedì 15 ottobre 2009

Yattaman il film


yatterman


Finalmente sono riuscito a vedere il live action di Yatterman/Yattaman diretto dal grande Takeshi Miike.

Di solito questo genere di pellicole deludono perché non mantengono il feeling della controparte animata, ci sono grandi stravolgimenti nei personaggi e nella storia, bene, questo Yatterman è uno dei pochi casi in cui si è tentato di rispettare il più possibile l'opera originaria, creando così un film un pò ibrido, tra la realtà, videogioco e animazione, un pò kitsch, molto trash, ma allo stesso tempo divertente e scanzonato.

La storia parte subito con un combattimento e riprende benissimo lo spirito dell'Anime, con tanto di armi strampalate del trio Drombo, robot improbabili, balletti assurdi, trasformazioni ridicole e così via.
Il tutto ruota intorno alla ricerca dei pezzi della pietra Dokrostone, in grado una volta unita di far viaggiare nello spazio tempo, questo è un cambiamento rispetto alla parte animata, infatti nel cartone la pietra serviva semplicemente per trovare un tesoro, ma è anche una citazione della serie "Time Bokan" di cui Yattaman fa parte, per cui direi che ci sta alla grande.

La cosa che più colpisce di questa pellicola è l'estrema demenzialità delle situazioni, situazioni che ricalcano perfettamente la controparte animata. Certo è che se il tutto funziona bene in Anime forse funziona un pò meno con attori veri, ma tutto sommato il risultato è più che accettabile e anche la trama cerca a suo modo di non essere totalmente scontata, anche se non è certo su essa che punta la pellicola.

La computer grafica la fa da padrona, quasi ogni mezzo, ogni robot è palesemente fatto al computer, e questo è un pò il difetto principale del film, diciamo che da questo punto di vista si poteva far meglio. Gli attori mi sono sembrati spesso in balia degli effetti speciali, e a parte il trio Drombo che mostra capacità recitative  più che buone, il duo degli Yattaman lascia abbastanza a desiderare.

I costumi sono molto belli e riprendono piuttosto bene la controparte animata, senza eccessivi stravolgimenti. Se devo dirla tutta lo Yattacan totalmente rosso non mi ha fatto impazzire, ma tutto sommato è un buon risultato, anche perché è una delle poche cose che hanno costruito veramente sul set, senza ricorrere solo agli effetti speciali. Menzione speciale per il finale, molto simile all'Anime, sia come scene che come dialoghi, l'ho trovata una bella chicca. Dopo i titoli di coda ci sono le anticipazioni dei prossimi episodi, molto bella come idea. Ho dimenticato di sottlineare che l'intero film è strutturato in modo simile a una puntata dell'Anime, i rimandi alla serie animata infatti sono infiniti e un amante della serie non potrà che gioirne.

Direi quindi un buonissimo live action, colorato, barocco e divertente, con una colonna sonora orecchiabile, un'ottima regia e pochissimi punti morti. Se vogliamo trovare difetti ci sono dialoghi molto risicati, alcune scene decisamente forzate, effetti speciali non sempre al top e attori così così. Nonostante questo c'è da dire che in Giappone il film ha avuto buonissimi incassi e critiche mediamente positive. Spero che possa arrivare anche in Italia con un doppiaggio fatto bene, senza stravolgimenti di sorta. Sin'ora da noi si è potuto ammirare la pellicola in anteprima Europea all'ultimo Far east film a Udine, dove ha ricevuto una buonissima accoglienza, per cui non è detto in assoluto che non possa arrivare anche nei nostri cinema!

In definitiva vi consiglio di vederlo soprattutto se siete amanti della follia tipicamente Giapponese e delle serie animate anni '70, lo adorerete!



lunedì 5 ottobre 2009

District 9

District 9





Ce ne voleva per farmi tornare la voglia di postare.... e questa sera ho finalmente visto qualcosa che ha davvero toccato la mia anima e i miei sensi.


District 9 è un film prodotto da Peter Jackson, con un regista semi esordiente dietro la macchina da presa, Neill Blomkamp. La pellicola è basata sul cortometraggio Alive in Joburg, diretta dallo stesso Blomkamp nel 2005, e tratta argomenti quali la xenofobia e la segregazione razziale applicati dagli umani agli alieni. Il titolo è ispirato da fatti storici avvenuti in Sudafrica durante l'apartheid in un'area residenziale di Cape Town denominata District Six.

Il film viene raccontato con tono documentaristico: una nave aliena si arena nei cieli di Johannesburg avendo finito il carburante, gli alieni, denominati "gamberoni" per il loro aspetto, vengono trattati come subumani e chiusi in una sorta di campo profughi denominato distretto 9.
Il razzismo, la paura del diverso, e la solita convinzione dell'uomo di essere superiore a tutte le altre razze è un pò la chiave fondamentale della pellicola.

Questo District 9 è una piacevolissima sorpresa, fatto con un budget di 30 milioni di dollari, fa vedere che anche senza grosse cifre si possono fare grandi film. Il regista ha dato un taglio molto interessante alla pellicola, ci sono inquadrature che variano da riprese puramente cinematografiche con riprese di effetto più realistico come spezzoni di telegiornali, di videosorveglianza, di documentari, di finte interviste, il risultato finale è molto convincente e riesce a coinvolgere moltissimo il telespettatore.
Devo ammettere che il design degli alieni all'inizio mi ha spiazzato un attimo, son veramente bruttini a vedersi, ma è una cosa molto funzionale ai fini della storia, d'altro canto questi non sono i "grigi" di Spielberg e non devono essere per forza rassicuranti, e comunque hanno un aspetto piuttosto originale nel genere fantascientifico. A volte c'è qualche scena di violenza un pò gratuita, ma guardando il film si ha l'impressione che niente sia lasciato al caso, che tutto abbia un suo giusto peso.


Questo District 9 in definitiva se non è un capolavoro poco ci manca, assolutamente da non perdere per gli amanti della fantascienza e del buon cinema in generale.