lunedì 10 febbraio 2014

Outlast



Ho sempre adorato i survival horror, genere ultimamente sin troppo bistrattato, a parte il primo Dead Space e poco altro. La scena indie ci offre spesso dei giochi meno commerciali, e che osano di più, così è per questo Outlast, uscito di recente su PS4 e da qualche mese disponibile anche su PC, ad opera dello studio Red Barrels, un gruppo di programmatori che vede tra gli altri ex dipendenti Naughty dog.
La trama non è altro che un pretesto per immergerci nell'atmosfera del gioco: siamo nei panni di un giornalista piuttosto spericolato, tale Miles Upshur, che decide di visitare il Mount Massive Asylum, un istituto psichiatrico, in seguito alla segnalazione di una fonte anonima che denuncia la conduzione di esperimenti disumani all'interno della struttura, da qui inizierà il nostro viaggio personale nell'orrore, nella paura, nella tensione che è Outlast.
La visuale in prima persona aiuta molto nell'immersività del titolo in questione, ogni cigolio, ogni rumore, sarà per noi fonte di ansia e attenzione, non ci si può difendere, si può solo scappare, nascondersi, scrutare l'ombra, con l'aiuto di una videocamera, e della sua visione a infrarossi, visione che viene alimentata da batterie che troviamo nel corso dell'avventura. La cosa che più ha colpito è la sensazione di avere davanti un gioco veramente pensato per spaventare, senza se e senza ma, e questo è solo che un bene, finalmente, dopo anni di giochi che volevano farlo ma non osavano mai. L'atmosfera malata del titolo è veramente cruenta, forte, e il livello di coinvolgimento è ai massimi livelli.
Non sono una persona particolarmente impressionabile, ma devo dire che ho fatto ben più di un salto sulla sedia, anche quando ero pronto a dirmi:"ma dai, mi sono abituato, ma non fa paura per un cazzooo... aaah!!"

Veramente un grandissimo plauso per il comparto sonoro, da Oscar, mi è piaciuto un botto, sempre calzante, sempre pronto a sottolineare i momenti più terrificanti, con delle musiche azzeccatissime, campionature di altissimo livello, senza contare la chicca del respiro del protagonista che si fa più ansioso nei momenti più cupi, impagabile!
Certo tutto finisce piuttosto presto, circa cinque ore nel mio caso, ma la tensione del gioco non permetteva a mio avviso uno svolgimento troppo lungo, anche perché è una formula che rischia di diventare presto ripetitiva, per quanto coinvolgente. La trama tutto sommato fa il suo dovere, soprattutto nel finale, che mi è piaciuto davvero tanto e mi ha lasciato qualche secondo a fissare i titoli di coda attonito.
Visto che su PS4 per gli utenti PLUS questo titolo è gratuito, consiglio veramente di giocarlo, anche se magari non siete molto portati per il genere, ma se siete appassionati di videogiochi dovete giocare a questo Outlast, che con i suoi richiami a film come REC, riesce finalmente a creare tensione, paura.
So che è in lavorazione un DLC, che dovrebbe spiegare alcuni retroscena della trama, personalmente non vedo l'ora. Come difetti devo dire di aver constatato una certa linearità nei percorsi, c'è sempre e solo una via di fuga, e a volte si ha la sensazione di essere troppo guidati all'interno della storia, ed è molto try and error.
Nonostante tutto promuovo a pieni voti questo Outlast, che su PS4 può vantare un comparto tecnico decente, per il tipo di gioco, 1080p, e 60 frames al secondo, anche se questi non sono granitici, e ho potuto notare occasionalmente del tearing, i modelli poligonali sono più che accettabili, e gli ambienti ben dettagliati, anche se un po' monotoni: non è certo un gioco che sfrutta al massimo l'hardware della console, ma è un fattore che passa decisamente in secondo piano.

Nota personale, da quando è uscito il titolo mi diverto molto a spiare gli altri utenti che ci giocano sul Live di Playstation, alcuni mi fanno veramente morire dal ridere, si lo so, sono sadico!