domenica 27 maggio 2012

Biancaneve




Ogni tanto bisogna pur guardarsi dei film leggeri, e in questa domenica vagamente piovosa mi sono visto Biancaneve, l'ultimo film di Tarsem Singh,  regista famoso per aver girato The Cell e videoclip come Losing my religion dei R.E.M.
Prima di tutto voglio sottolineare che questa pellicola non ripercorre canonicamente la fiaba, ma cerca di rimodernarla rendendola più attuale, ironica e ritmata.
Abbiamo sempre una matrigna cattiva, interpretata da una brava Julia Roberts, Biancaneve, il Principe e i nani.
Quindi che cambia rispetto alla favola originaria?
Cambia l'approccio, è molto paricolare e gioca a ribaltare molti ruoli.
Tanto per dire i nani siamo abituati a immaginarceli pacioccosi e burloni, qui sono un manipolo di briganti attaccabrighe mossi dal fatto di essere stati allontanati dal regno dalla regina per colpa della loro "diversità".
Il principe non è il solito eroe senza macchia e paura, ma è un po' pasticcione e imbranato.
Biancaneve non è un inerte fanciulla, ma la vera eroina della vicenda, sarà lei a salvare il regno.
Niente donzella da risvegliare con un bacio quindi.

Cavolo devo ammetterlo, questo film è dannatamente divertente. Mi ha ricordato altre opere del passato, infatti ho provato la stessa sensazione di quando da ragazzino vidi Labyrinth per la prima volta.
L'ironia spesso tagliente, il giocare nel far valere il ruolo della donna nella storia, nel ribaltare vari cliché narrativi, il sapiente uso dei ritmi registici, rendono questa pellicola una piccola perla.

Tra gli attori voglio citare, in particolare la graziosissima Lily Collins, l'attrice che interpreta Biancaneve. Figlia del cantante Phil Collins, Lily ha un passato da giornalista e nel corso della pellicola oltre a dimostrare una fotogenia non certo comune, dà anche dimostrazione di avere una voce più che gradevole.
I costumi sono di Eiko Ishioka, ci tengo a segnalarlo perché purtroppo è scomparsa di recente e questo è l'ultimo film a cui ha lavorato; tra le altre cose va ricordata per aver vinto un Oscar con i suoi splendidi costumi nel Dracula ad opera di Francis Ford Coppola.

Segnalo che a luglio uscirà un altro film ispirato alla favola dei Fratelli Grimm, si chiamerà Biancaneve e il cacciatore, e dal trailer direi che avrà un approccio molto più horror. Sono curioso di vedere anche questa ennesima rivistazione di una favola che pare proprio essere senza tempo.

Vi lascio con la dolcissima Lily Collins e con la sua interpretazione di I Belive (in love) canzone scritta da Alan Menken, vincitore di ben 8 premi Oscar per aver composto colonne sonore come quelle per Alladin, La Sirenetta, Hercules, e La Bella e la bestia:



giovedì 24 maggio 2012

Megadeth: This Was My Life




Da ragazzo ascoltavo molto metal. Tra i gruppi che più ho divorato ci sono stati i Megadeth con il loro meraviglioso album Countdown to extinction del 1992. Ho letteralmente distrutto la cassetta a furia di ascoltarla, e credo di non essere stato l'unico.

Per alcuni questo disco è l'inizio dell'era "easy" della band, sinceramente non sono affatto d'accordo. Non me né mai fregato niente delle etichette o di ciò che dice la gente, indi per me questo resta uno degli album migliori dei Megadeth, senza se e senza ma.
Purtroppo i "metallari" a volte sono veramente ottusi e rimangono ancorati tutta la vita a un certo tipo di stile, quindi se la loro band preferita cambia qualcosa nel proprio repertorio viene subito tacciata di commercialità.

Oggi nell'era degli mp3 è tutto un po' più freddo ma anche facilmente a portata di mano, indi mi sono riascoltato questo mitico album.
Una delle canzoni che mi è sempre piaciuta di Countdown to extinction è sicuramente This Was My Life.

Riascoltandola oggi mi sono accorto di quanto questa canzone abbia un testo veramente valido, oltre che una tessitura musicale "bella".
La canzone è stata scritta dal mitico Dave Mustaine, cantante e chitarrista dei Megadeth, non che ex membro dei primi Metallica. Vi posto testo originale, traduzione e link alla canzone.  \m/


This Was My Life


It was just another day
It was just another fight
It was words strung into sentences
It was doomed to not be right

There is something wrong with me
There is something wrong with you
There is nothing left of us
There is one thing I can do

Chorus
Lying on your bed,
Examining my head
This is the part of me that hates
Paybacks are a bitch
I throw the switch
Somewhere an electric chair awaits
Hey! This was my life
Hey! This was my fate

This was the wrong thing to do
This was the wrong one to be doing
This was the road to destiny
This was the road to my ruin

Now there's motives for the suspect
Now there's nothing left to say
Now there's method to the madness
Now there's society to pay

Chorus

In our life there's if
In our beliefs there's lie
In our business there's sin
In our bodies there's die

Solo-Dave

This was my life
This was my fate


Questa era la mia vita 


Era solo un altro giorno, era solo un'altra battaglia
Erano solo parole infilate in frasi, era destino non essere nel giusto
C'è qualcosa che non va con me, c'è qualcosa che non va con te
Non rimane nulla di noi, c'è una sola cosa che posso fare

Sdraiato sul tuo letto, esaminando la mia testa
Questa è la parte di me che odia
I debiti sono una troia, tiro la leva
Da qualche parte una sedia elettrica aspetta

Hey! Questa era la mia vita!
Hey! Questo era il mio destino

Era la cosa sbagliata da fare, la persona sbagliata per farla
Era la strada per il destino, era la strada verso la mia rovina
Ora ci sono motivi per il sospetto, ora non resta niente da dire
Ora c'è metodo alla follia, ora c'è la società da pagare

Sdraiato sul tuo letto, esaminando la mia testa
Questa è la parte di me che odia
I debiti sono una troia, tiro la leva
Da qualche parte una sedia elettrica aspetta
Hey! Questa era la mia vita!
Hey! Questo era il mio destino
Nella nostra vita c'è il se
In ciò che crediamo c'è la menzogna
Nei nostri affari c'è il peccato
Nei nostri corpi c'è la morte
Questa era la mia vita
Questo era il mio destino



venerdì 18 maggio 2012

Dark Shadows



Domenica scorsa sono andato al cinema per vedere l'ultimo film di Tim Burton: Dark Shadows.
Qui apro una piccola parantesi, 8,50 € di biglietto, sarò retorico, ma poi si lamentano che si scaricano i film?
Zio Billy!

Indi dopo essere stato dissanguato, non dal vampiro interpretato da Johnny Depp, ma dal cinema, andiamo a parlare del movie. Ho già accennato alla trama precedentemente, indi non mi dilungherò molto a riguardo, almeno, non in modo canonico. Adoro particolarmente le atmosfere gotiche, e questo film è davvero molto dark. Ha una fotografia meravigliosa, una delle migliori che ho visto negli ultimi tempi, regia veramente bella e d'atmosfera come solo Burton sa fare.

La trama parte subito spedita, molto bene i primi 10 minuti, poi a un certo punto BAM, rallenta, troppo per certi versi. Bellissimo il quadro familiare che la pellicola rappresenta, che ricordo, è tratta da una serie televisiva molto in voga negli anni '60, oggi considerata un cult.
Quindi, andiamo con ordine: siamo nel finire del 1700, abbiamo una strega innamorata di un uomo che l'ha sedotta e abbandonata, questa si vendicherà privando lo stesso prima dalla donna che ama e poi facendolo vampiro e condannandolo per l'eternità in una cassa, cassa che verrà dissepolta 200 anni dopo, non senza spargimenti di sangue vari.

Ok, questi i primi minuti, poi abbiamo il ritorno a casa del polveroso e sanguinolento vampiro nella sua tipica dimora da film horror comprensiva di passaggi segreti, e una famiglia abitante davvero singolare. Abbiamo una padrona di casa sui generis, un bambino funestato da visioni di fantasmi, una ragazza adolescente in piena esuberanza ormonale, un padre non curante del proprio figlio, una signora anziana particolarmente svampita, una psicologa dedita all'alcool, il tipico servo dei film horror, e un aspirante tutrice reincarnazione del vero amore del vampirotto Depp.

Finale? Tutto sommato molto prevedibile, avrei preferito qualche colpo di scena in più, ma essendo un film tratto da una serie esistente non posso esprimermi totalmente su certi aspetti, anche perché ammetto che il serial Dark Shadows non l'ho MAI visto.

Quindi stiamo parlando di una sorta di Famiglia Addams più seria? Sicuramente Dark Shadows è più spregiudicato, più "realistico", ma nello stesso tempo sa far sorridere. Col suo gusto splatter gotico piacerà a molti e l'ammiccamento generale agli Hammer film sarà molto apprezzato dai cultori del genere.

Le scene migliori sono quelle dedicate al vampiro Barnabas Collins, interpretato molto bene da Deep, bellissima la sua interazione con l'ambiente e con i personaggi del "futuro", di contorno e non.
Alcune battute sono memorabili. Il resto del cast è ottimo, abbiamo la meravigliosa Eva Green nei panni della strega cattiva, una sempre verde Michelle Pfeiffer in quelli della padrona di casa, una fantastica Helena Bonham Carterm nei panni della psicologa alcolista, il cameo di Alice Cooper nei ruolo di sè stesso e il grandissimo Christopher Lee in quello di Bill Malloy.

L'amore e la famiglia sono il perno della storia. Quanto si può amare qualcuno? Quanto di egoistico c'è in questo sentimento? Quanto dolore sa dare? Dove si può arrivare per esso?
La vita stessa è nata dall'amore. Sarò banale, ma penso che sia il sentimento per eccellenza, quello che dà più gioie e dolori, quello con più dualismo, quello per cui viviamo. (Ok, fermatemi).

Nota di merito per i costumi, veramente stupendi, soprattutto quelli del periodo settecentesco. Lo stile Burton si vede in ogni cosa, dall'ombrello di Barnabas, hai capelli dei vari attori.
Musiche al solito di Danny Elfman, non mi hanno colpito particolarmente, le incursioni rock sono quelle che più mi hanno divertito.

Concludendo questo strano post, direi che Dark Shadows è un ottimo film, un buon Burton, indi le premesse per un suo ritorno agli antichi fasti ci sono tutte. Se come me apprezzate queste atmosfere un po' retrò non fatevi sfuggire questa pellicola.

Vi lascio con un dietro le quinte in Italiano, spero vi piaccia:


martedì 15 maggio 2012

The amazing Spider-man - Preview di 4 minuti



Premetto subito che sono molto prevenuto verso il reboot di Spider-man, sono uno di quelli che è rimasto deluso dalla chiusura della serie diretta da Raimi.
Scritto questo, il nuovo progetto si baserà, a dispetto del nome, sulla serie Ultimate Spider-Man, quindi i confronti con il precedente lavoro in parte vengono allontanati.
Il regista Mark Webb si sta occupando dell'oneroso compito e proprio in queste ore è uscito un trailer di 4 minuti, piuttosto spoileroso, che anticipa il film che deve uscire il 3 luglio negli USA, il 4 da noi.

Tra gli attori vediamo Andrew Garfield nei panni di Peter Parker, ed Emma Stone nei panni di Gwen Stacy.

La trama cerca di scavare nel passato del protagonista. Il cattivone di turno è Lizard, e devo dire che come impatto mi pare ben fatto. Il costume di Spidey ha subito una rivisitazione che non mi esalta molto, ma d'altro canto capisco che bisogna pur differenziare il personaggio in qualche modo.
Il trailer è stato montato molto bene, e mostra che la strada intrapresa dallo staff è buona, certo non esaltante, vedremo un po' se le mie impressioni cambieranno una volta vista la pellicola per intero.

Per ora vi auguro una buona visione:



sabato 12 maggio 2012

Batman di Tim Burton



"Who are you?" " I'M BATMAN" 

Ricordo ancora benissimo quando nel lontano 1989 andai nell'affollatissimo cinema del mio paese per vedere quello che era il film del momento: Batman. La Bat-mania dilagava, ogni giorno c'erano speciali in tv, servizi, si poteva vedere il pipistrello ovunque.

Proprio in quegli anni il personaggio creato da Bob Kane e Bill Finger aveva subito uno svecchiamento, un remake che non passò inosservato al cinema che stava già corteggiando da anni il personaggio. In quel periodo infatti uscirono i comics che rilanciarono definitivamente Batman, mi riferisco a The dark knight returns di Frank Miller e a The Killing Joke di Alan Moore, entrambi furono poi ispiratori per Tim Burton.
Non tutti sanno che il regista non è mai stato un grande lettore di fumetti, tanto meno un estimatore del pipistrellone, ma i comics che ho citato colpirono molto Burton, al punto che il dualismo Joker - Batman che si vede nell'opera di Moore è servita da ispirazione per la pellicola.

Quando il live action di Batman uscì nel 1989, a parte qualche infelice operazione, e la serie degli anni '60 con Adam West, non c'erano precedenti degni di nota; un character che nelle intenzioni di Bob Kane doveva essere solitario, violento, misterioso, e non certo quella macchietta che è diventata negli anni per colpa di una direzione artistica poco interessata alla qualità ma molto al denaro.
Tim Burton ha il grandissimo merito di aver contribuito nel riportare il personaggio alle sue origini, di aver spianato la strada a ciò che vediamo oggi a opera di Nolan.
Alcune scelte che ci sono state in questa pellicola sono state iper criticate, ma con il senno di poi posso scrivere senza problemi che Burton ha colto nel segno.
Prendiamo Michael Keaton, l'attore che interpreta Batman, ci furono tantissime polemiche per questa scelta. In quel periodo il suo sodalizio artistico con Burton era derivato da Beetlejuice - Spiritello porcello, commedia Horror del '88, e in effetti era difficile immaginare il "piccolo" Keaton nei panni di un gigante come Bruce Wayne, eppure... eppure fu eccezionale! Complice sicuramente il meraviglioso costume di Bob Ringwood, ma mai Batman fu tanto convincente e "cool".


Il cast della pellicola è veramente di grande qualità basta pensare a Jack Nicholson, fortemente voluto da Bob Kane, nei panni di Joker. Certo qualche retaggio di Cesar Romero (attore che interpretò il personaggio nella serie anni '60) c'è, inutile negarlo, ma rimane un interpretazione iconica, che è rimasta e rimarrà sempre nella storia.
Kim Basinger nei panni di Vicky Vale, quale donna poteva essere più credibile per far cadere la maschera al cavaliere oscuro?
L'eccezionale colonna sonora di Danny Elfman, vincitrice di un Grammy, credo tra le migliori di sempre, sonorità che sono entrate nell'immaginario collettivo quasi al pari di quelle di Williams per Superman. Senza contare le coinvolgenti canzoni di Prince (come dimenticare la "Bat-Dance") che diedero anche vita a un cd molto bello.
Vogliamo parlare della scenografia? La Gotham City di Anton Furst vinse un Oscar come miglior scenografia nel 1990 (autore tra le altre cose della splendida Batmobile).

Come avrete capito adoro letteralmente questa pellicola, non c'è quasi niente che toglierei, forse alcune scene un po' troppo "fumettose". Credo che avrei lasciato la morte di Vicky Vale nel finale, così almeno recitava il copione iniziale.

Nonostante i suoi 23 anni, questo Batman rimane uno dei film più belli tratti da un fumetto, fautore di un genere, creatore di atmosfere che ancora oggi riescono ad affascinare, ammaliare nella loro tela magica, fatta di luce e oscurità.



Segnalo, agli appassionati, l'uscita da parte di Hot Toys di due Dolls veramente stupende dedicate a Batman e Joker, per ora ho comprato solo il primo, ma chissà che un giorno non riesca a rimediare anche al secondo.

mercoledì 2 maggio 2012

La verità è che non gli piaci abbastanza

La verità è che non gli piaci abbastanza

"Il problema non sei tu, sono io".


Questo film è  tratto da un libro di Behrendt e Tuccillo, già sceneggiatori di Sex and the City.
La verità è che non gli piaci abbastanza, è una commedia romantica che offre anche qualche spunto di riflessione.
All'opera vediamo un ottimo cast, tra cui: Jennifer ConnelyBen Affleck, Scarlett Johansson sino alla sempre verde Jennifer Aniston.
La trama si dipana su varie storie, non necessariamente legate tra loro, ma con un unico filo conduttore: l'amore.
C'è chi è in cerca del grande amore, indi fa dietrologia su ogni singolo atteggiamento dell'altro sesso sperando di non essere illuso per l'ennesima volta, chi non è innamorato e sta in una relazione perché intrappolato nella routine, chi non vuole sposarsi ma ama comunque, chi fatica ad amare altri oltre sé stesso.

Ho trovato la pellicola molto godibile, con un buon ritmo, e attori piuttosto in parte, anche se non certo chiamati a fare chissà che ruoli impegnativi.
Certo, a dirla tutta alcune cose sono piuttosto stereotipate, personalmente penso che gli autori avrebbero potuto osare di più, cercando di uscire un po' dal solito cliché dell'uomo che non deve chiedere mai che alla fine s'innamora della romantica di turno, gli altri episodi non vanno oltre le corna e l'happy end, visto e stravisto nel genere.

In conclusione, La verità è che non gli piaci abbastanza è una commedia molto carina, certo lontano da opere come Alta fedeltà, ma piuttosto godibile, indi ne consiglio sicuramente la visione.