sabato 15 maggio 2010

Fuga dal call center



« Un tempo avevamo il servizio militare, la naja. Oggi un annetto al call center le farà bene giovanotto »


Ultimamente ho visto vari film, potrei parlare di titoli di richiamo come “Iron Man 2” ma questa volta voglio dare spazio a una pellicola Italiana che fa denuncia sociale, che parla di un tema a noi tutti vicino: il precariato.


Fuga dal call center parla di un giovane neo laureato in vulcanologia il quale non riuscendo a trovare nessuna occupazione si rivolge a un call center, un posto dove prendono soltanto laureati con lode.(!)
Il lavoro dell’intervistatore telefonico è duro, e presto il giovane si troverà a fare i conti con uno stipendio da fame, nessun diritto e tanti doveri.

L’ironia la fa da padrona, nonostante il tema, ci sono vari momenti molto divertenti, basta pensare al fantomatico super call man, una sorta di visione che solo i migliori telefonisti possono vedere.

Federico Rizzo firma regia e sceneggiatura, in modo vivace e intelligente riesce a coinvolgere molto lo spettatore, inframmezzando il tutto con interviste (apparentemente vere) a giovani precari che raccontano le loro esperienze nel mondo del lavoro. Molto bello il taglio a metà tra il documentaristico e il reality. Musiche che spaziano da Caparezza sino ai Tre allegri ragazzi morti.
Mi è piaciuta l'attenzione per i particolari, niente è improvvisato,  un film che fa denuncia sociale sorridendo, ma nemmeno troppo, di una situazione ormai al limite del decente.
Da segnalare che il film ha vinto diversi festival nazionali e si è imposto all'attenzione di quella internazionale: "il miglior film sui giovani e la crisi economica" Karlovy Vary International Film Festival 2009.


Segnalo che è uscito da poco il dvd  ricco di contenuti speciali, ve lo consiglio decisamente, almeno si sponsorizza il cinema Italiano indipendente di qualità, forza ragazzi!