sabato 31 ottobre 2009

Michael Jackson's This Is It

Michael Jackson's This Is It





Arrivato il 28 settembre nelle sale di tutto il mondo, Michael Jackson's This Is It è un fim documentario che raccoglie una selezione delle prove dei concerti che si sarebbero dovuti svolgere all'arena 02 in quel di Londra, concerti mai avvenuti per la scomparsa di MJ il 25 giugno scorso.

Non è facile per me parlare di questo film in modo obiettivo ma ci voglio provare.

La struttura è quella di un concerto, una breve introduzione scritta fa da prologo alle selezioni dei ballerini che spiegano quanto sia importante per loro lavorare per Michael, un traguardo invidiabile per qualsiasi artista.
Si prosegue con le canzoni che avrebbero formato il concerto, quasi tutte cantate live, mostrano un Jackson particolarmente ispirato vocalmente, ma anche molto magro, forse This is it era uno sforzo troppo grande, ma nonostante questo l'artista con la sua magia riesce a trascinare e a coinvolgere come sempre. Interessantissime le rivisitazioni di classici come Thriller, con tanto di video 3D, e Smooth Criminal, con un video ambientato negli anni '40 che vede Jackson alle prese con Gilda e un geloso Humphrey Bogart.

Le coreografie cercano di reinventarsi, e le scenografie sono qualcosa di superbo, sicuramente questo This is it sarebbe stato qualcosa di spettacolare, concerti che sarebbero entrati nella storia.

Michael nel film appare molto presente a sè stesso, molto deciso, mai rude con le persone intorno, una persona che sa quello che vuole con una visione dello spettacolo ben precisa, un perfezionista come pochi che conosce perfettamente le sue canzoni e vuole che chi lavora con lui dia il meglio in ogni sfumatura.

Per tutto il film ho avuto un nodo alla gola, è difficile rendersi conto che quell'uomo prodigioso che incanta sul palco non ci sia più, il finale in particolare è veramente toccante, e vi consiglio caldamente di non alzarvi dalla sala dopo i titoli di coda.

La regia di Kenny Ortega è piuttosto buona, anche se non ho gradito sempre i neri tra una parte e l'altra delle esibizioni, la pellicola è un giusto tributo artistico a Michael Jackson e a quello che doveva essere e purtroppo non sarà mai. Certo è anche un bel lavoro di marketing e sfrutta l'onda emotiva provocata dalla morte del cantante, sino all'ultimo sono stato indeciso se vederlo al cinema o meno, ma poi ho pensato che fosse giusto rendergli omaggio per l'ultima volta, che questo film riporta finalmente MJ al mondo per l'artista che è sempre stato, e non per il mostro dipinto dai tabloid in questi anni.

Il messaggio d'amore di pace che Michael porta nel film, per molte persone potrà apparie stucchevole, finto, ma se ci fossero più persone che hanno a cuore il destino del mondo, sono sicuro che vivremmo in un posto molto migliore.

Consiglio la visione soprattutto se siete amanti della musica del cantante, ma anche i fans dell'arte in generale possono essere coinvolti da un'artista che ha fatto la storia della musica.




sabato 24 ottobre 2009

UP

UP



UP è il decimo film Pixar realizzato in co produzione con la Walt Disney ed è la prima, nata da quest'unione, a vantare la possibilità di poter esser vista in 3D.

L'anziano Carl Fredricksen, dopo la perdita dell'amata moglie, decide di fare tutto quello che nella vita si è prefissato, così al posto di andare in casa di riposo, prende casa e vola letteralmente verso Sudamerica. A fargli da compagnia un simpatico intruso, il piccolo boyscout Russel, 8 anni ma tanta determinazione.

Il film è un altro capolavoro Pixar. Al di là di tutta la stupida prevenzione che esiste verso certe opere, la pellicola tocca temi molto importanti, come la vecchiaia, la morte, l'emarginazione. Ma nonostante tutto, riesci, oltre che a far commuovere, a far divertire, far ridere di gusto, in modo intelligente, tra animali esociti e cani parlanti il film trova la sua chiave di lettura nell'abbandono dei beni materiali a favore dell'affetto del prossimo, che sia animale o umano non importa.

Così come l'anziano Carl imparerà che anche a 78 anni si può ricominciare, noi impariamo ancora una volta a sognare grazie alla Pixar e ai suoi film che scadono raramente nel banale.

Prima di concludere voglio soffermarmi un attimo sull 3D: l'ho trovata un bella opzione, ma se devo dirla tutta dopo 96 minuti i miei occhi reclamavano pietà, senza contare che la visione non è sempre perfetta, ed è un peccato visto la deliziosa grafica che il film può vantare. Probabilmente in futuro questa tecnica verrà implementata meglio, a questo proposito non vedo l'ora di vedere il tanto atteso Avatar di James Cameron.

Tornando ad UP, ve lo consiglio caldamente e spero possa emozionarvi almeno una parte di quanto ha saputo fare con me.


giovedì 15 ottobre 2009

Yattaman il film


yatterman


Finalmente sono riuscito a vedere il live action di Yatterman/Yattaman diretto dal grande Takeshi Miike.

Di solito questo genere di pellicole deludono perché non mantengono il feeling della controparte animata, ci sono grandi stravolgimenti nei personaggi e nella storia, bene, questo Yatterman è uno dei pochi casi in cui si è tentato di rispettare il più possibile l'opera originaria, creando così un film un pò ibrido, tra la realtà, videogioco e animazione, un pò kitsch, molto trash, ma allo stesso tempo divertente e scanzonato.

La storia parte subito con un combattimento e riprende benissimo lo spirito dell'Anime, con tanto di armi strampalate del trio Drombo, robot improbabili, balletti assurdi, trasformazioni ridicole e così via.
Il tutto ruota intorno alla ricerca dei pezzi della pietra Dokrostone, in grado una volta unita di far viaggiare nello spazio tempo, questo è un cambiamento rispetto alla parte animata, infatti nel cartone la pietra serviva semplicemente per trovare un tesoro, ma è anche una citazione della serie "Time Bokan" di cui Yattaman fa parte, per cui direi che ci sta alla grande.

La cosa che più colpisce di questa pellicola è l'estrema demenzialità delle situazioni, situazioni che ricalcano perfettamente la controparte animata. Certo è che se il tutto funziona bene in Anime forse funziona un pò meno con attori veri, ma tutto sommato il risultato è più che accettabile e anche la trama cerca a suo modo di non essere totalmente scontata, anche se non è certo su essa che punta la pellicola.

La computer grafica la fa da padrona, quasi ogni mezzo, ogni robot è palesemente fatto al computer, e questo è un pò il difetto principale del film, diciamo che da questo punto di vista si poteva far meglio. Gli attori mi sono sembrati spesso in balia degli effetti speciali, e a parte il trio Drombo che mostra capacità recitative  più che buone, il duo degli Yattaman lascia abbastanza a desiderare.

I costumi sono molto belli e riprendono piuttosto bene la controparte animata, senza eccessivi stravolgimenti. Se devo dirla tutta lo Yattacan totalmente rosso non mi ha fatto impazzire, ma tutto sommato è un buon risultato, anche perché è una delle poche cose che hanno costruito veramente sul set, senza ricorrere solo agli effetti speciali. Menzione speciale per il finale, molto simile all'Anime, sia come scene che come dialoghi, l'ho trovata una bella chicca. Dopo i titoli di coda ci sono le anticipazioni dei prossimi episodi, molto bella come idea. Ho dimenticato di sottlineare che l'intero film è strutturato in modo simile a una puntata dell'Anime, i rimandi alla serie animata infatti sono infiniti e un amante della serie non potrà che gioirne.

Direi quindi un buonissimo live action, colorato, barocco e divertente, con una colonna sonora orecchiabile, un'ottima regia e pochissimi punti morti. Se vogliamo trovare difetti ci sono dialoghi molto risicati, alcune scene decisamente forzate, effetti speciali non sempre al top e attori così così. Nonostante questo c'è da dire che in Giappone il film ha avuto buonissimi incassi e critiche mediamente positive. Spero che possa arrivare anche in Italia con un doppiaggio fatto bene, senza stravolgimenti di sorta. Sin'ora da noi si è potuto ammirare la pellicola in anteprima Europea all'ultimo Far east film a Udine, dove ha ricevuto una buonissima accoglienza, per cui non è detto in assoluto che non possa arrivare anche nei nostri cinema!

In definitiva vi consiglio di vederlo soprattutto se siete amanti della follia tipicamente Giapponese e delle serie animate anni '70, lo adorerete!



lunedì 5 ottobre 2009

District 9

District 9





Ce ne voleva per farmi tornare la voglia di postare.... e questa sera ho finalmente visto qualcosa che ha davvero toccato la mia anima e i miei sensi.


District 9 è un film prodotto da Peter Jackson, con un regista semi esordiente dietro la macchina da presa, Neill Blomkamp. La pellicola è basata sul cortometraggio Alive in Joburg, diretta dallo stesso Blomkamp nel 2005, e tratta argomenti quali la xenofobia e la segregazione razziale applicati dagli umani agli alieni. Il titolo è ispirato da fatti storici avvenuti in Sudafrica durante l'apartheid in un'area residenziale di Cape Town denominata District Six.

Il film viene raccontato con tono documentaristico: una nave aliena si arena nei cieli di Johannesburg avendo finito il carburante, gli alieni, denominati "gamberoni" per il loro aspetto, vengono trattati come subumani e chiusi in una sorta di campo profughi denominato distretto 9.
Il razzismo, la paura del diverso, e la solita convinzione dell'uomo di essere superiore a tutte le altre razze è un pò la chiave fondamentale della pellicola.

Questo District 9 è una piacevolissima sorpresa, fatto con un budget di 30 milioni di dollari, fa vedere che anche senza grosse cifre si possono fare grandi film. Il regista ha dato un taglio molto interessante alla pellicola, ci sono inquadrature che variano da riprese puramente cinematografiche con riprese di effetto più realistico come spezzoni di telegiornali, di videosorveglianza, di documentari, di finte interviste, il risultato finale è molto convincente e riesce a coinvolgere moltissimo il telespettatore.
Devo ammettere che il design degli alieni all'inizio mi ha spiazzato un attimo, son veramente bruttini a vedersi, ma è una cosa molto funzionale ai fini della storia, d'altro canto questi non sono i "grigi" di Spielberg e non devono essere per forza rassicuranti, e comunque hanno un aspetto piuttosto originale nel genere fantascientifico. A volte c'è qualche scena di violenza un pò gratuita, ma guardando il film si ha l'impressione che niente sia lasciato al caso, che tutto abbia un suo giusto peso.


Questo District 9 in definitiva se non è un capolavoro poco ci manca, assolutamente da non perdere per gli amanti della fantascienza e del buon cinema in generale.