domenica 27 luglio 2008

Il cavaliere oscuro

il cavaliere oscuro

"O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo"







Il tanto atteso Cavaliere oscuro è finalmente approdato nelle nostre sale, la risonanza mondiale è stata spaventosa, tanto da assicurare al film il record di miglior esordio di sempre, ma tanto clamore è meritato o è tutto “merito” della morte di Heath Ledger?

Batman e James Gordon si alleano con il nuovo procuratore di Gotham, Harvey Dent, per combattere il crimine organizzato che sta dilagando in città e fermare un pericolosissimo rapinatore psicotico, Joker, che ha gettato la città nel caos.
La trama è molto più complessa di ciò che ci si può aspettare da un film del genere, le sottotrame, le sfacettature dei personaggi sono veramente molte.



L’approfondimento psicologico dei personaggi e, in particolare, il sottile confine tra bene e male, viene approfondito molto, infatti non esiste bene senza male, e a volte per fare qualcosa di buono bisogna prendere la parvenza del demonio più oscuro. Questo è il perno centrale del film, film che soddisfa davvero, seppur non mancante di difetti, vedi l’eccessiva lunghezza.

A differenza di Batman Begins, questo nuovo capitolo mi ha decisamente coinvolto e mi ha fatto pensare molte volte di essere davanti a uno dei migliori film del genere, se non il migliore.



Il Joker del compianto Heath Ledger è veramente efficace, moderno, dirompente, anni luce lontano dalla meravigliosa interpretazione di Nicholson, ma nello stesso tempo a pari merito efficace, mostrandoci un lato del villain non stereotipato e molto vicino alle ultimi rappresentazioni del personaggio in versione cartacea.
Le parti migliori del film sono sicuramente quelle dove vedono protagonista Ledger, c’è poco da dire, veramente superbo. Grande anche il doppiatore italiano, parlo di Adriano Giannini, figlio del più noto Giancarlo che ebbe l’onere di doppiare Nicholson nel Batman di Burton. Peccato invece per la voce italiana data a Batman, Claudio Santamaria non mi ha convinto affatto.





La sceneggiatura dei fratelli Nolan è piuttosto corposa ma al tempo stesso molto solida e di sicuro impatto. Personalmente avrei alleggerito alcune parti, ma tantè che il film funziona bene anche così. I dialoghi sono quasi sempre efficaci e raramente scontati.


Non mi ha totalmente convinto l’attrice che ha sostituito Katie Holmes nella parte di Rachel, Maggie Gyllenhaa, molto anonima, non che la Holmes avesse comunque ‘sto gran carisma ma almeno è una bella donna.

Finalmete ispirata la parte di Gary Oldman, James Gordon, soprattutto nelle parti finali molto convincente come interpretazione.



Il Batman di Christian Bale è molto buono, perfettamente a suo agio nel ruolo di “personaggio secondario”, la vera star del film è ovviamente Joker. Molto belli anche i dialoghi tra Bale e Michael Caine, alias Alfred.

Molto buona la regia di Nolan, fotografia stupenda, così come le musiche, mai ingombranti e sempre tese a sottolineare l’azione.



Concludo rispondendo al mio quesito iniziale:

sì tanto clamore è meritato, anzi strameritato, andatelo a vedere, sia se siete amanti del fumetto, sia se siete amanti del buon cinema, questa è una pellicola che va oltre la classica operazione commerciale, oltre il fumettone, è uno di quei film che rimarranno nella storia per la qualità indiscutibile che porta.




lunedì 21 luglio 2008

Omaggio a Bruce Lee

Bruce Lee





Oggi è il 35esimo anniversario dalla morte di uno dei più grandi miti del cinema di sempre, Bruce Lee.

L'immagine che ho scelto per ricordarlo cappeggiava nell'atrio della mia vecchia casa, e rappresenta per me un caro ricordo. Bruce mi ha affascinato sin da bambino, le sue movenze, il suo carisma, l'innegabile talento hanno segnato un'epoca.

Bruce Lee è un personaggio per molti versi svalutato, e l'ignoranza intorno alla sua figura è molto grande. Non tutti sanno che è stato un grande filosofo, un pensatore di rara intelligenza e cultura, e che partecipava attivamente nei suoi film curandone ogni minimo dettaglio.

Morto in circostanza un pò misteriose, come il figlio Brandon poi, Bruce non è mai morto nel cuore dei fans di tutto il mondo e mi pare doveroso rendergli omaggio proprio oggi.


Vi lascio con il bel video tributo fatto da Davide proprio per questa occasione... Ciao Bruce:





domenica 6 luglio 2008

Ken il Guerriero - La Leggenda di Hokuto

Ken il Guerriero - La Leggenda di Hokuto


Il 4 luglio è arrivato anche da noi il film d'animazione di Ken il guerriero, il primo di una pentalogia intitolata La leggenda del vero salvatore, realizzata in occasione del 25ennale della creazione del manga.

Questa ventata di animazione nipponica ricorda un pò ciò che è successo l'anno scorso con Lupin e il castello di Cagliostro, e non può che farmi piacere.

Ken il guerriero è una serie che da noi ha sempre avuto un grandissimo successo, una popolarità che ormai non conosce eguali o quasi.

Il film diretto da Takahiro Imamura e dagli autori storici del manga, Tetsuo Haura e Buronson, è molto curato e vede come guest star anche il grandissimo Tsukasa Hojo. Già autore di serie come City Hunter e Occhi di Gatto, Hojo ha curato personalmente lo sviluppo e l’animazione della protagonista femminile, Reina.
Il chara design è particolarmente ispirato e vede tra gli altri il grande Shingo Araki. L'animazione in sè non è trascendentale, ma è tesa a sottolineare la profondità psicologica dei vari personaggi più che i movimenti


Reina



La pellicola prende ispirazione dalla saga di Souther e approfondisce molto l'aspetto psicologico dei vari personaggi. In particolar modo Raoul viene visto sotto una luce più profonda e umana, ma in generale tutto il film è incentrato più sulla psicologia e sui rapporti umani piuttosto che sulla mera brutalità. Infatti non ci sono mai immagini di violenza fine a sè stessa, e per una serie come Hokuto no Ken è una cosa non da poco.

Il progetto è veramente ben fatto e curato, non mi aspettavo granché devo essere sincero e invece sono rimasto piacevolmente colpito da questa rivisitazione delle gesta di Kenshiro. Certo in alcuni punti forse si eccede nel buonismo ma non è certo una cosa particolarmente fastidiosa di questi tempi.

Poco incisiva la colonna sonora, avrei estrapolato qualcosa di più dalla serie classica, la vecchia You a Shock compare in pochi secondi e senza la potenza di un tempo.

Nota particolarmente di merito per il doppiaggio italiano, veramente ben fatto, non si sente affatto la mancanza delle voci storiche dell'Anime, lavoro molto professionale e impegnato.
Mi sarebbe piaciuto risentire la voce di Alessio Cigliano, primo storico doppiatore di Kenshiro, ma devo dire che Lorenzo Scattorin ha fatto un lavoro egregio, basta vedere il seguente video per rendersene conto:



In definitiva non posso far altro che consigliare la visione di questo film a tutti quelli che amano l'animazione nipponica e in particolare a chi come me è cresciuto a pane e Ken il guerriero.
Tra l'altro, l'aggiunta di alcuni personaggi e l'approfondimento psicologico di altri, rende questo film di sicuro interesse anche per chi conosce a memoria le gesta del successore della scuola di Hokuto.







venerdì 4 luglio 2008

Omaggio a Claudio Capone e Oreste Rizzini


La recente morte di Claudio Capone, la voce storica di John Travolta, Don Johnson e di Ronn Moss ha scosso molti.
Una voce talmente importante che anche il Wall Strett Journal ne ha parlato di recente, e vi rimando a questo bell'articolo del Messaggero: QUI
Familiare a tutti per essere stato sin dall'inizio la voce narrante in Superquark. Piero Angela proprio ieri sera l'ha voluto ricordare così:








Fato vuole che pochi mesi fa se nè andato anche Oreste Rizzini, in qualche modo legato a Capone, infatti è stato molto famoso per aver doppiato Eric Forrester, il padre di Ridge Forrest, ma anche per aver lavorato per attori del calibro di Bill Murray, Michael Douglas.e Gene Hackman.

Un piccolo omaggio a loro: