martedì 29 aprile 2008

Juno

Juno

“So che uno dovrebbe innamorarsi prima di riprodursi ma credo che la normalità non faccia per noi!”




Juno è uno di quei film che ti entrano dentro, sottopelle, senza che tu bene te ne accorga, ti emoziona, tocca profondamente le corde dell’animo umano, senza tanti artifici, senza effettoni, con la sua storia semplice, la sua linearità.

Scritto da Diablo Cody, ex spogliarellista vincitrice dell’Oscar come miglior sceneggiatura proprio per questo film. La storia ha dalla sua l’originalità della costruzione narrativa, non certo della storia in sé, e i dialoghi sono molto belli.

La pellicola parla di una 16enne, Juno (Ellen Page), una ragazza con un carattere vulcanico e istintivo, che dopo un rapporto occasionale con un suo compagno di classe si ritrova incinta suo malgrado.
La coraggiosa ragazza deciderà di tenere il bambino per affidarlo poi alle cure di una coppia adulta, che nel seguito della storia si rivelerà per certi versi molto meno matura di Juno.

Il giovanissimo regista Jason Reitman al suo secondo film, figlio del famoso Ivan Reitman, confeziona così una pellicola matura, delicata. L’interpretazione di Ellen Page le è valsa una candidatura all’Oscar, e devo dire che mi ha colpito moltissimo, d’altro canto il suo personaggio regge l’intero film, o quasi, e non è certo cosa semplice per una 20enne.
Da segnalare la colonna sonora molto interessante che spazia dai Sonic Youth ai Belle & Sebastian, adattissima per il film, che per molti momenti si sofferma sui gusti musicali della giovane Juno.

Molto bello il contraltare tra gli adulti molto spesso mai cresciuti e la protagonista del film, a suo modo molto più matura e disincantata di quasi tutti i personaggi presenti nella pellicola nonostante i suoi 16 anni.

Bel film veramente, a meno che amiate solamente pop corn movie e azione a go go.







 

giovedì 24 aprile 2008

Sigla di Jeeg cantata da Pelù

Jeeg


Per anni si è parlato della leggenda metropolitana secondo cui Piero Pelù avrebbe cantato la sigla di Jeeg.
Come tutti i cultori di cartoni animati sanno è giusto una leggenda visto che è cantata da Roberto Fogu, lo stesso cantante della sigla di "Ryù il ragazzo delle caverne".

Dopo tanti anni Pelù ha voluto dare il suo omaggio al robot d'acciaio, ed eccovi la sua versione della mitica sigla:






lunedì 21 aprile 2008

Caparezza - Limiti

Caparezza









Solo chi ha vissuto gli anni '80 come me può capire appieno il testo di questa canzone di Caparezza:


Stamattina mischio l'Orzoro con l'Ovomaltina e me la bevo amaro come il Petrus, indeciso se indossare un jeans Pooh o un jeans Jesus, metto un Wrangler, poi leggo i Peanuts di Linus, esco con calma, pago lo Zagor con la moneta romana dell'Ergo Spalma; come Fred vado dalla mia Wilma, la sogno su di un amaca all'ombra di una palma. La mia macchina? 131 Supermirafiori. Nello stereo: "Un corpo e un anima" di Wess e Dori Ghezzi. In giro vedessi che prezzi, mamma santa, un Dalek a lire 150. Ho un Settebello nei miei panta a zampa anni '70 e tanta voglia di metterla a novanta, questa vita molto bassa passa, e guai a chi non se la spassa mai. Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili. Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti! Sarà il cavallo che solletica il fringuello, saranno certe foto sul Monello che mi fanno Intrepido, mi sento fico quando faccio centro, amore ti ho portato il Rosso Antico, diamoci dentro! Che più si aspetta più i tempi si fanno cupi. Rimpiango Sandokan sul Cinevisor Mupi, i lupi di Fabuland, i Lego, i Trasferelli, le scatole di Silvan e di Tony Binarelli; Bontempi quelli degli organetti che soffiavano motivi validi, Adica pongo che si fanno morbidi tra le mie mani, richiami così vicini da non apparire più lontani, in una spirale verso il disastro, una Girella nella bocca del Golosastro, uno strazio, Topo Ignazio buttami un mattone sulla testa che questa nostalgia non passa mai. Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili. Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti! Va bene, ora c'è l'Eurostar ma prima c'era il Lima, amavo gustarmelo in vetrina, shokkato, la stessa che una volta ho appannato col fiato quando hanno esposto il calcio-balilla calamitato. Erano gli anni dell'acciaio Inox, ogni bambino sullo spazzolino aveva il Paperino's. Chi non sa cos'è ne resta fuori, chi non sa che Ariel "fredda lo sporco e accarezza i colori" non capisce, che siamo peggiorati tanto che te ne vergogni, che Migliorati sono solo "bambole dei sogni", che muori per trattori ed animali, che il Dolce Forno può fare pure le torte nuziali. Ridi pure ma la situazione è tragica per chi è convinto che la maglieria sia magica, nessuna logica mi salva, sai,sono un fottuto nostalgico, non mi riprenderò mai. Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili. Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti!


Il video censurato da Mtv:




giovedì 17 aprile 2008

Vampire world

Vampire world




Finalmente dopo veramente tanto tempo riesco a finire questo disegno a china, cosa che non facevo da anni. Il risultato non è perfetto come volevo all’inizio, ma esprime molto bene il mio stato d’animo, per cui rimane un progetto di cui vado abbastanza fiero ed è abbastanza ambizioso visto che non disegno assiduamente come un tempo.

La gestazione del tutto è stata piuttosto travagliata, soprattutto per quanti riguarda determinati particolari, vedi la luna, e chi mi conosce ne sa qualcosa, grazie per la pazienza e l’aiuto ragazzi, in particolare Sery e Valexina.



L’illustrazione è nata l’anno scorso in seguito a una grossa delusione, poi ho accantonato un po’ la cosa, forse la mia anima stava riprendendo un po’ fiato, non so, fatto sta che in queste settimane le cose sono un po’ peggiorate e ho deciso così di finire il disegno, di convogliare il dolore in qualcosa di positivo.


Dedico questo disegno a tutte le persone che mi amano, come se fosse una specie di esorcismo per ritrovare il sorriso dei giorni migliori. Tu che stai leggendo, se sei tra i miei amici stai sicuro che questo va anche a te.

(Una piccola nota, all'interno del disegno c'è un scritta, una sorta di messaggio subliminale, voglio vedere se qualcuno di voi riesce a coglierla...* astenersi chi lo sa già :P *)

lunedì 14 aprile 2008

Zabaiot the motorized robot


Zabaiot


Durante Cartoocomics sono rimasto piacevolmente colpito da un corto denominato "Zabaiot the motorized robot", un omaggio alle serie Giapponesi anni '70 molto divertente e riuscito.

Da notare la presenza di Romano Malaspina come voce narrante e dei Superobots, già autori di tantissime sigle di cartoni, curatori della colonna sonora.
Mi sono ducumentato un po' e ho scoperto che dietro questo lavoro c'è Atom Production, ho pensato così di lanciarmi in un'intervista al volo a questo giovane gruppo di produzione per saperne di più:




Parlatemi un pò di Atom Production, come siete nati, quali sono i vostri obiettivi.

Atom production nasce dalla passione per il mondo del cinema dei suoi soci, Alessandro, Riccardo e Francesco; la voglia di comunicare e di proporre idee diverse da quelle “commerciali” a cui ormai siamo abituati ha fatto partire la difficile produzione di cortometraggi, mediometraggi, teaser e fan video rigorosamente a costo “zero”, che hanno avuto buoni successi di pubblico e di critica; la nostra mission è quella di proporre le nostre idee come serial televisivi o web e di riproporre e far scoprire i temi e i miti che più ci hanno colpito durante l’adolescenza.



Zabaiot è un'opera sicuramente interessante e originale, ho notato molti spunti dalle varie serie classiche giapponesi degli anni 70. Quali sono quelle che più amate e a cui vi siete ispirati?

Siamo sicuramente “Nagaiani”, però la passione si estende più o meno per tutto il panorama dei fumetti, degli anime e dei cartoon; basti pensare che siamo stati i fondatori di uno dei primissimi fan club dei fumetti giapponesi “atom nippon club” a Prato e che già nei primi anni ’90 stavamo mettendo in piedi una stretta collaborazione con importanti realtà (tra cui Yamato video).


Quali sono state le difficoltà maggiori nell'affrontare questo tipo di progetto.

La realizzazione di prodotti a costo “zero”, che poi zero non è mai, risulta molto difficile: oltre alla nostra passione si deve sommare quella di altri “volenterosi”, dato che girare un prodotto come “Zabaiot” richiede attori, tecnici, costumisti, scenografi e attrezzature anche molto costose; anche se la maggior parte del lavoro e degli investimenti viene dai soci stessi, difficoltà di per se non da poco, si può dire che lo scoglio maggiore è trovare collaboratori e attori volontari e disponibili all’impegno, seri, costanti duranti le riprese.

Avete intenzione di farne una serie o è solo un episodio a sè?

Zabaiot è un “pilota”, quindi il suo scopo è proprio quello di essere la proposta per un futuro serial televisivo o web: stiamo gia lavorando per trovare investimenti e cogliamo l’occasione per pubblicizzare il nostro intento: chiunque sia interessato può contattarci!


Quando sarà commercializzata l'opera?

Come da precedente domanda non verrà commercializzata, a meno che non si trovino gli investimenti per far decollare l’idea come serial.




Malaspina





Come avete coinvolto il grande Romano Malaspina?


Direttamente  sul nostro sito http://www.atomproduction.it/zabaiotappr.html ci sono delle foto e una breve descrizione dell’incontro per il doppiaggio, dell’amicizia e della collaborazione con il grande Romano Malaspina.






Quali sono i vostri progetti futuri?


Sempre sul nostro sito è visibile “Viva Bud”, teaser per un futuro mediometraggio sul mondo “Bud e Terence”, tra le altre cose il progetto è in collaborazione con il sito www.budterence.tk che invitiamo a visitare e dove potrete vedere una interessante intervista che abbiamo girato in esclusiva con Bud Spencer; inoltre ci sono delle grosse novità sempre legate al mondo anime giapponesi e non solo…visitateci spesso su www.atomproduction.it perché verranno messe quanto prima delle foto dei set e dei progetti in corso!





Ringrazio il team di Atom Production e in particolare Alessandro Pretelli per la cortese collaborazione.



mercoledì 9 aprile 2008

Ipse dixit


Finalmente ho trovato un video con la parte finale di Kyashan la rinascita, contiene un passaggio che mi piace molto:


"Nel semplice atto del vivere, finiamo con il ferire qualcuno. Nel fatto stesso di vivere, provochiamo dolore a qualcuno. Noi avremmo dovuto innanzi tutto perdonarci a vicenda, a vicenda avremmo dovuto tollerarci e quindi riuscire a coesistere. Colui che dispensa giudizi, è proprio lui a trovarsi nel torto. Noi non siamo in questa vita solo per resistere: dovremmo poter avere il potere di sognare di vivere insieme. Forse raggiungeremmo un piccolo, minimo risultato, potrebbe apparirci impossibile, ma non ci rimane altra scelta che cominciare da qui. Non ci rimane che credere che sia possibile".




domenica 6 aprile 2008

30 anni di Goldrake!

goldrake





Ebbene si, il 4 aprile 1978 arrivava su Raidue il primo cartone animato Giapponese destinato a segnare un'epoca in Italia, parlo di UFO Robot Goldrake.
Il nostro cornutore  fu un successo incredibile nel nostro paese, scatenò una miriade di polemiche e si diffuse anche la leggenda che i cartoni giapponesi fossero fatti al computer, cosa totalmente priva di senso dato che Ufo Robot è del 1975!

L'innovazione di questa serie "sconvolse" l'Italia, abituata al massimo alla cattiveria della strega di Biancaneve. Sociologi e psicologi si divisero analizzandone i contenuti ritenuti violenti, parlamentari ne proposero la censura, ma niente arrestò mai Goldrake, tantè che ancora oggi è un vero e proprio MITO. L'invasione dell'animazione Giapponese nel nostro paese venne da li a poco, e serie come Mazinga, Jeeg, Lady Oscar, Lamù, Heidi, fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo.

Tempo fa sentii un'intervista radiofonica al grande Romano Malaspina, il doppiatore Italiano di Actarus, nemmeno lui a tutt'oggi riesce a capacitarsi del grande successo di Goldrake. Un successo che non è soltanto imputabile all'innovazione, ma è soprattutto merito dei grandi sentimenti che veicola e riesce a trasmettere la serie. Ci sono puntate che sfiorano livelli di poesia estrema, si parla di violenza si, ma anche di soldati costretti a combattere una guerra che spesso non sentono loro. Temi molto adulti e importanti per un "semplice" cartone animato. Oggi è facile dire che alcune cose sono scontate è vero, ma non 30 anni fa. Tutto in Goldrake è e rimarrà negli anni, dal doppiaggio meraviglioso, alla colonna sonora dirompente, ai disegni, in molte puntate veramente sublimi!

Rimane molto difficile spiegare cosa sia Goldrake per un 30enne ma ancora oggi l'amore per questa serie sembra non morire mai. Basta pensare che la mitica sigla rifatta nel 2004 da Alessio Caraturo ha venduto ben 25 mila copie! Il video tra l'altro è piuttosto suggestivo:




E non finisce certo qui visto che i progetti dedicati a Ufo robot sono sempre molti, basta pensare alla riedizione in DVD della serie, alla recente uscita del Manga di Gosaku Ota sino alla produzione di Fan Film. Molto interessante il progetto The Ufo, che parla del prequel della serie. Un'opera tutta italiana che sta riscuotendo molta aspettativa nei fans del cornutone spaziale ormai da parecchi anni. Vi segnalo il nuovo trailer:








La mitica sigla:




Lunga vita a Goldrake quindi, sperando che anche le nuove generazioni imparino ad amare queste serie spesso sottovalutata dai più.

mercoledì 2 aprile 2008

Lady Oscar torna in TV

Oscar nei rovi




La madamigella più gnocca di Francia torna in TV dal lunedì al venerdì alle 18 su Italia uno, la messa in onda è iniziata lunedì 31 marzo.

Questa è tra le mie serie preferite in assoluto e trovo che sia un capolavoro ancora difficilmente superabile, dietro quest'opera tra l'altro ci sono tra i più grandi animatori e registi di sempre, vedi Shingo Araki e Osamu Dezaki.

L'edzione Italiana, seppur con qualche taglio e mal adattamento vanta un doppiaggio magnifico, in primis Cinzia De Carolis nei panni di Oscar, il grande Romano Malaspina in quelli del padre, e Massimo Rossi in quelli di André, tanto per citare qualcuno a caso...

Sempre in tema Oscariano proprio domenica sono stato a Cartoomics e sono rimasto folgorato da 2 rodovetri che stavano esposti nell'area del Corriere dei piccoli...ci ho lasciato il cuore!

Ne approfitto per ribadire che sono sempre interessato a comprare rodovetri di questa serie, per cui se volete "sbarazzarvene" non esitate a scrivermi!

Vi metto il video di una delle puntate più belle della serie: